Si torna a parlare di Mediterraneo, stavolta come scenario di scambi commerciali e scenografiche crociere, protagonista dell’assemblea di Federagenti, presieduta da Alessandro Santi. A fare da sfondo, lo studio realizzato dal Centro Giuseppe Bono che ha evidenziato i vari trend che descrivono l’area, commentati, tra gli altri, dal viceministro infrastrutture e mobilità sostenibili Edoardo Rixi e dalla presidente Enit Ivana Jelinic.
Dopo il Covid, con una guerra in corso e una situazione geopolitica in veloce evoluzione, il Mediterraneo continua a giocare un ruolo primario per i Paesi che vi si affacciano, riconosciuto però a fatica dal Nord del continente, con una Unione Europea poco propensa a investire sull’area e l’Africa che è sempre più preda di una colonizzazione cinese.
Secondo il rapporto, anche il traffico passeggeri crescerà su tre filiere: quella delle crociere in forte ripresa con le nuove navi extralusso, quella delle navi traghetto con un probabile ampliamento del network e quella delle grandi imbarcazioni da diporto, che stanno crescendo alla media di 100 nuove unità operanti in Mediterraneo ogni anno.