Guide turistiche, ambientali e accompagnatori vivono il momento più difficile della loro storia, monoredditto in primis. «Non solo siamo a reddito zero da quasi due mesi, ma abbiamo anche difficoltà a incassare il pagamento delle fatture emesse tra la fine dello scorso anno e l’inizio di questo», dichiara Valentina Grandi, presidente nazionale di Federagit, l’associazione che riunisce le guide e gli accompagnatori turistici Confesercenti.
«Da anni, ormai, la categoria verte in una situazione precaria. Non solo la legge di riordino della professione non è mai arrivata, ma sono mancati anche i controlli da parte degli organi preposti per contenere l’abusivismo dilagante nel settore. Chi tra di noi ha una partita iva sta seriamente pensando di chiudere», prosegue Grandi, che ribadisce come sia necessario intervenire subito.
«Abbiamo messo nero su bianco una serie di richieste, indirizzate al governo, per misure di sostegno mirate: innanzitutto il riconoscimento di un’indennità, almeno di mille euro, per i liberi professionisti del turismo titolari di partita iva. Per i colleghi che lavorano in ritenuta d’acconto, invece, chiediamo venga destinato il reddito d’emergenza», aggiunge il presidente di Federagit.
Per mantenere quel poco di liquidità rimasta, conclude Grandi, «è necessario anche agire sul piano fiscale. Serve la defiscalizzazione integrale per tutto il 2020, la disapplicazione degli Isa e la non applicazione delle sanzioni per tardivo versamento delle imposte. Guide e accompagnatori vanno esentati anche dai pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per l’intero 2020, senza però perdere l’anno ai fini pensionistici. Poi dobbiamo lavorare al rilancio del turismo internazionale che per noi passa necessariamente da una legge quadro delle professioni turistiche a tutela dell’occupazione nel nostro comparto. Proponiamo di riconoscere come onere detraibile il 19% del valore del servizio guida, senza limite di spesa».