Toni duri e preoccupati quelli usati dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, nel commentare l’emergenza del coronavirus. Nelle dichiarazioni rilasciate alle agenzie di stampa, infatti, Bocca spiega che «solitamente i mesi di febbraio e marzo sono un buon periodo ricettivo con circa 14 milioni di arrivi e 40 milioni di pernottamenti. In altre parole non siamo in bassa stagione: per alcune aree del Paese, questo è un periodo di intensa attività: basti pensare ad esempio al carnevale, alle settimane bianche, alle gite scolastiche e ad importanti manifestazioni fieristiche».
Il presidente degli albergatori italiani, ha dichiarato che «iniziano a pervenire molte cancellazioni anche per marzo ma solo in un numero limitato di casi il cliente ha diritto al rimborso di quanto già pagato che scatta soltanto nell’ipotesi di effettiva impossibilità sopravvenuta, come ad esempio l’albergo ubicato in uno dei comuni in quarantena, oppure un cliente residente in uno dei comuni in quarantena, o ancora un soggiorno prenotato per gita scolastica. Quando possibile, gli albergatori cercheranno di andare incontro alle esigenze dei clienti, ad esempio proponendo un voucher per un periodo alternativo, anche se in termini legali il cliente non vi avrebbe diritto…ma ora dobbiamo salvare l’operatività e soprattutto l’immagine della nostra ospitalità alberghiera».
Il presidente di Federalberghi ha poi concluso sottolineando che «È necessario un intervento urgente del governo, in soccorso alle imprese dell’intero territorio nazionale, prima che l’onda lunga delle cancellazioni si trasformi in uno tsunami, costringendo molte imprese a ridurre il personale o addirittura a chiudere i battenti».