by Redazione | 25 Marzo 2021 10:32
Dopo gli arresti per attività di pesca di frodo in alcune località costiere della Campania – che ha tra l’altro danneggiato i Faraglioni, distruggendo circa la metà dell’ecosistema – Federalberghi Isola di Capri torna a denunciare la necessità di azioni a tutela del patrimonio naturalistico e turistico della Regione.
La federazione rinnova l’appello lanciato poco più di un anno fa per candidare l’isola di Capri tra i beni tutelati dall’Unesco.
«Quanto è emerso dalle indagini delle autorità è scandaloso e immorale e richiede un intervento immediato – denuncia Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi Isola di Capri – Non dobbiamo lasciare a nessuno la possibilità di venire a danneggiare casa nostra, ancor più se per un tornaconto personale e illegale. Chiediamo con forza azioni di controllo e di tutela, chiediamo che venga istituita l’area marina protetta e chiediamo alle istituzioni di dar forza alla nostra richiesta di candidare al Patrimonio Unesco tutta l’Isola di Capri e la sua baia, oltre ai Faraglioni, come era nelle prime intenzioni».
La richiesta di Federalberghi nasce dalla consapevolezza di una Capri già patrimonio dell’Umanità. L’imprimatur dell’Unesco servirebbe a rendere universale e intangibile il patrimonio di bellezza e di storia dell’isola.
«La richiesta di tutela del nostro territorio non arriva solo da Capri ma anche dai tantissimi amici sparsi nel mondo – aggiunge Gargiulo – È nostra intenzione procedere a una raccolta internazionale di firme che darà la misura di quanto questa esigenza abbia travalicato i confini naturali dell’isola e quelli più ampi della società civile».
Federalberghi Isola di Capri intende costituirsi parte civile nei confronti di chi sarà riconosciuto colpevole della pesca di frodo e dei danneggiamenti all’ecosistema caprese e ai Faraglioni.
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