Federalberghi, i numeri di settembre:
verso i 13 milioni di turisti

27 Agosto 10:56 2018 Stampa questo articolo

È un’estate che non ha intenzione di fermarsi ad agosto. Anzi rilancia fortemente sul mese di settembre più che negli scorsi anni. A confermarlo c’è l’indagine sulle vacanze degli italiani, realizzata da Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions, che rivela come saranno più di 13 milioni i turisti in vacanza nelle strutture ricettive italiane durante il prossimo mese.

Il flusso è in costante crescita: negli ultimi dieci anni (2008/2017) gli arrivi durante questo mese sono aumentati di oltre il 36% (+52,7% per gli stranieri e +18,8% per gli italiani). L’obiettivo per quest’anno è superare proprio la soglia dei 13 milioni, visto che lo scorso anno l’Istat ha registrato 12.730.985 turisti nel mese di settembre (5.326.498 italiani e 7.404.487 stranieri).

«Le previsioni per il mese di settembre inducono a guardare con fiducia all’evoluzione della stagione estiva, che è stata sin qui caratterizzata da un andamento medio a macchia di leopardo, nel complesso non eccezionale – sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – Gli italiani stanno imparando a sfruttare i vantaggi della vacanza a settembre tra cui spiccano la bellezza dei posti senza affollamento e senza code e la possibilità di usufruire di prezzi più competitivi».

Approfondimento: L’estate slitta a settembre

L’indagine Federalberghi, infine, rileva come il 21,1% degli italiani che andranno o sono andati in vacanza durante l’estate 2018, farà almeno un giorno di vacanza nel corso del mese di settembre. Si tratta di un dato in netta crescita rispetto al 14,9% del 2017 ed al 13,9% del 2016. Per il 19,5% si tratterà della vacanza principale (contro il 12,4% del 2017 e il 9,2% del 2016), mentre gli altri si concederanno un supplemento di relax durante i week end.

Rispetto ai flussi esteri, però, è sempre la Germania il nostro principale mercato, con 1,9 milioni di arrivi a settembre, seguita da Stati Uniti (662mila arrivi), Francia e Regno Unito (482mila a testa), Svizzera (380mila).

Secondo il presidente dell’associazione, inoltre, se si riuscisse a prolungare la stagione di altri due mesi – arrivando fino a novembre – si produrrebbe un aumento dell’occupazione per quasi 230mila persone, in massima parte di giovane età. «Nel mese di settembre le imprese del turismo danno lavoro a quasi un milione e centosessanta mila lavoratori, che scendono a 930mila a novembre», sostiene Bocca.

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