A fronte di oltre 2 milioni di arrivi turistici nella regione, ci sono almeno sette emergenze da fronteggiare, tra cui l’overtourism, l’abusivismo e l’occupazione. Questa è la lucida riflessione del presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi, a commento del consuntivo che lo stesso presidente della regione, Michele Emiliano, ha reso noto alla recente fiera di Rimini.
I dati dell’Osservatorio turistico regionale tracciano infatti un quadro molto positivo: 2,181 milioni di arrivi e 10,221 milioni di presenze, dati che certificano un buon risultato ma che – come sottolineano i vertici della federazione di albergatori pugliesi – sono appena il 30% di quelli emiliano-romagnoli e meno della metà di quelli toscani, solo per fare qualche esempio.
«Federalberghi Puglia prende atto con soddisfazione delle buone performance estive – afferma il presidente – Evidenzio però che il risultato è una media: se Bari segna il + 55% per avere una media del +3% su base regionale vuol dire che qualche altra destinazione ha fatto -40%. Questo risultato, quindi, ci dice che la regione non va tutta nella stessa direzione, pertanto per alcuni può essere solo un punto di partenza per costruire un’industria del turismo regionale matura e professionale, con una programmazione efficace e capace di creare stabilmente posti di lavoro».
«Quelli dell’Osservatorio turistico di Pugliapromozione – prosegue il leader degli albergatori pugliesi – sono comunque numeri parziali che coprono solo i tre mesi dell’alta stagione. Mancano, in realtà, i dati dal 1° gennaio al 31 maggio 2022, che indicherebbero il vero stato di salute del comparto e con i quali si potrebbe cercare di fare una vera attività di programmazione. Federalberghi non si è mai fermata a raccontare le problematiche del turismo in Puglia. Un’attenzione particolare va posta alla programmazione. Quest’anno, per esempio, in pieno giugno la Statale 16 è stata bloccata per molti giorni da un traffico infernale. Altro punto di forza per un efficace risultato è l’integrazione tra politiche di trasporto pubblico e politiche turistiche».
È necessario, inoltre, prevedere azioni strutturali «contro l’abusivismo ricettivo. Per completare, la Puglia non ha ancora una legge quadro sul turismo, siamo costretti a operare con varie leggi e norme che datano 1999. Noi operatori del turismo ricettivo riconfermiamo la disponibilità a lavorare con le istituzione per rafforzare l’intero comparto e ricordiamo che la Puglia ha urgente bisogno di dare la massima priorità a un’agenda che comprende azioni e interventi su destagionalizzazione dei flussi, overtourism per evitare sovraffollamento e disagi delle destinazioni turistiche, politiche attive per l’occupazione per garantire lavoro stabile che vada oltre i tre mesi l’anno e risolva il problema della carenza di personale», conclude il presidente.