Federterme al governo: “Più aiuti, il fondo perduto non è sufficiente”
«Stiamo attraversando la peggior crisi che l’industria termale del nostro Paese si sia mai trovata ad affrontare e purtroppo gli strumenti messi in campo fino a oggi hanno solo parzialmente tamponato l’emergenza. Le aziende termali devono ricevere adeguata tutela». Queste le parole di Massimo Caputi, presidente Federterme-Confindustria, presso la X Commissione alla Camera.
Per Caputi gli strumenti di ristoro introdotti in questi mesi con la decretazione d’urgenza (Cura Italia, Rilancio, Agosto) devono essere potenziati per l’intera filiera ed è, inoltre, necessario individuare interventi mirati che sostengano le imprese in questa fase e le mettano in condizione di ripartire. Le terme fanno parte a tutti gli effetti della filiera turistica del Paese.
«In primo luogo – ha continuato Caputi – è necessario che la contribuzione a fondo perduto riconosciuta alle imprese termali sia profondamente rivista e adeguata, devono poi essere rese attuali le numerose potenzialità che il sistema termale del nostro Paese è in grado di esprimere sul piano terapeutico e consentire alle terme di erogare, da subito, a tutti gli assistiti dal servizio sanitario nazionale i cicli di riabilitazione termale motoria e della funzione respiratoria».
Tra gli altri interventi di cui parla Caputi, la possibilità di fruire dello sgravio contributivo anche nel caso di utilizzo degli ammortizzatori sociali ed estendere anche alle terme la sospensione dei versamenti tributari, già prevista per gli alberghi e gli altri operatori del turismo.
«Sussistono, poi, degli strumenti di finanza alternativa ad hoc che potrebbero essere improntati come, ad esempio, un meccanismo finanziario garantito da un fondo finalizzato a favorire la ripresa delle attività. Il fondo dovrebbe essere finalizzato, sulla base di quanto previsto dalle norme in vigore, alla concessione di garanzie o strumenti di copertura, anche di prima perdita, nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi come sottostante finanziamenti anche nella forma di obbligazioni e titoli similari emesse da imprese operanti nel settore alberghiero e termale e anche alla concessione di contributi in conto interessi ai medesimi finanziamenti», ha concluso Caputi.