Federterme spegne le 100 candeline e, nel corso delle celebrazioni avvenute a Palazzo Giustiniani, Costanzo Jannotti Pecci, presidente della federazione che rappresenta oltre 320 stabilimenti termali, ha ricordato come «il termalismo non è più quello di 30-40 anni fa e oggi, grazie alla legge 323 del 2000 il nostro sistema termale ha imboccato una strada che, attraverso gli strumenti digitali, può permettere davvero un salto di qualità. Oggi il nostro mondo è ammirato perché ha preso ormai la forma di benessere termale, coniugando la cura ad uno stato di benessere generale che ha la sua valenza nel settore turistico-ricettivo. E i nostri 320 centri termali permettono uno sviluppo dell’offerta turistica di qualità».
Tra le sottolineature di maggior rilievo, espresse da un parterre di tutto rispetto, quella di Pier Paolo Baretta, sottosegretario del Mef, si è soffermata sulle cifre espresse dal comparto: «il sistema termale italiano accoglie ogni anno oltre 2,8 milioni di clienti e questa utenza impone anche un’alta qualificazione dell’accoglienza, ospitalità ed assistenza legate all’offerta termale».
Non a caso, al termine delle celebrazioni, tra le priorità rilanciate dai vari relatori e dallo stesso presidente Jannotti Pecci, figura l’esigenza di avviare quanto prima un’alta formazione di personale addetto alle strutture termali, per creare da un lato nuove opportunità di lavoro ai giovani e dall’altro per ottimizzare l’offerta e renderla competitiva sui mercati domestico ed esteri.