Traguardo 9mila associati. È il dato più significativo dei 25 anni di Federturismo, la casa comune delle associazioni turistiche dell’area Confindustria, celebrati all’Ara Pacis alla presenza di quasi tutti i suoi ex presidenti (tranne Renzo Iorio, assente giustificato per la convention AccorHotels). In prima fila Giancarlo Abete, che agli inizi del Duemila ha raccolto la sfida di costruire una rete territoriale per aumentare la rappresentatività nel settore; ma anche Costanzo Jannotti Pecci, che ha poi portato al riconoscimento della federazione da parte dei referenti istituzionali (governo e sindacati).
E ancora Daniel John Winteler, che ha dato all’organismo una visione internazionale anche attraverso un costruttivo confronto con operatori esteri per uscire da quel sistema chiuso che era (e in parte è ancora) il limite della filiera turistica italiana, poco attenta alle dinamiche estere. Fino all’attuale presidente Gianfranco Battisti che crede fermamente nel ruolo propositivo della federazione e ha rinnovato alla classe politica le istanze del comparto, dalla digitalizzazione a un nuovo contesto di business depurato da tasse e gabelle insopportabili, dalla formazione per nuove figure di alto profilo professionale alle infrastrutture indispensabili per rilanciare tutto il Paese nella connettività virtuosa, fino alla rinnovata attrattività per gli investimenti con accessi al credito per le imprese medio-piccole, che sono poi la struttura portante del comparto.
«Stiamo parlando di un settore che in Italia ha un valore di oltre 220 miliardi di euro, con un 20% di forza lavoro sotto i 25 anni e che nei prossimi cinque anni potrà generare, in tutta Europa, oltre 5 milioni di nuovi posti di lavoro. Un’opportunità unica che bisogna intercettare. Per questo – conclude Battisti – rinnoviamo le nostre richieste al governo che verrà, qualunque sia lo schieramento politico che lo sosterrà».
Un segnale forte che incassa il pieno sostegno dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, intervenuto ai festeggiamenti: «Dobbiamo essere accoglienti con i turisti e attraenti per gli investitori». Una sorta di mantra che detterà la linea di Federturismo.