Nonostante l’ok agli spostamenti tra le regioni e la ripresa delle attività facciano intravedere un primo spiraglio di luce dopo un anno di fermo, il mondo del travel rimane perplesso «sulla confusione che si sta generando in queste ore sulle differenti date di riapertura», ha dichiarato Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria.
«Francamente non capiamo perché i parchi a tema e gli stabilimenti termali possano riaprire solo a luglio perdendo così un mese decisivo come giugno in termini di arrivi turistici – ha proseguito Lalli – I parchi tematici svolgono, tra l’altro, un ruolo di traino per molte destinazioni che senza la loro apertura rischiano di rimanere con alberghi e ristoranti vuoti. Quanto agli stabilimenti termali confidiamo che si tratti chiaramente di una svista atteso che le terme, per la loro attività caratteristica, ovvero le cure mediche termali, sono rimaste aperte anche in periodi di lockdown e quindi sarebbe curioso chiuderle proprio adesso».
Stesso discorso per le sale al chiuso, che possono ospitare il 50% degli spettatori rispetto alla capienza, fino a un massimo di 500 persone: «viene da chiederci perché la stessa disciplina non si possa applicare anche all’industria dell’intrattenimento prevedendo protocolli specifici e ad esempio chiedendo un pass sanitario che provi l’immunità – ha concluso la presidente – È il tempo della responsabilità e chiediamo chiarezza nel rispetto delle regole, perché siamo già in forte ritardo rispetto ai nostri competitor e non possiamo permetterci che interi settori che rischiano di non sopravvivere fino a luglio continuino a essere dimenticati».