Federturismo, pressing sul governo: “Più sostegni”
Più sostegni e proroghe nella decontribuzione all’intera filiera del turismo sono i passaggi centrali dell’audizione della presidente di Federturismo, Marina Lalli, in V Commissione Bilancio al Senato.
Nonostante ci si avvii verso un allentamento delle misure restrittive, secondo i vertici Federturismo la crisi del turismo è ben lontana dall’essere superata. Le imprese vivono ancora tutte, seppur con diversi livelli di gravità, una situazione di enorme sofferenza di liquidità, di fatturato, di costi fissi e occupazionale.
Nel dettaglio la federazione ricorda come le discoteche solo pochi giorni fa si sono viste revocare le restrizioni, e che il settore del turismo organizzato, in primis agenzie di viaggi e tour operator, è in crisi profonda, sostanzialmente paralizzato da ormai due anni.
Federturismo riconosce la presa di coscienza da parte del governo rispetto alla grave condizione in cui versa il settore, ma non basta. Seppure venga apprezzata l’adozione del decreto Sostegni Ter, i vertici della federazione sottolineano come ci siano ancora numerosi aspetti che vanno rivisti tra cui quello dei codici Ateco e quello degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19.
«I codici Ateco – ha ribadito Lalli in audizione – non possono essere usati come requisito per accedere alle misure perché la classificazione Ateco presenta storture che non consentono di farne uno strumento adeguato per intercettare e arrivare ai soggetti che hanno reale bisogno dei sostegni. Non solo spesso molte categorie rientranti a pieno titolo nell’industria turistica sono state del tutto ignorate ed escluse dagli elenchi, ma per molte altre ostativo è stato l’ulteriore criterio dell’Ateco di prevalenza, in base al quale gli aiuti sono stati destinati solamente alle attività con codice prevalente».
Il secondo macrotema sollevato da Federturismo è quello degli ammortizzatori sociali per i quali era stata già chiesta una deroga con causale Covid per le imprese del turismo, al posto del quale nel decreto è stata inserita una misura assolutamente insufficiente, ovvero l’esonero dal pagamento del contributo addizionale per chi ricorre agli ammortizzatori sociali ordinari per soli tre mesi.
Nel ribadire quindi la richiesta già da tempo avanzata ai ministeri competenti di estendere fino a giugno 2022 gli strumenti di cassa integrazione con causale Covid, la federazione confindustriale evidenzia l’esigenza di apportare se non altro correttivi, estendendo il periodo di decontribuzione almeno fino al 30 giugno 2022 e semplificando procedure e istruttorie condotte dall’Inps per l’accesso ai trattamenti di integrazione salariale.
E ancora Federturismo segnala che anche le attività connesse ai servizi di Tax Free Shopping e quelle dei cambiavalute sono state duramente provate dell’assenza di turismo internazionale e necessiterebbero di adeguati ristori.
«Apprezzabile – aggiunge Lalli – l’intervento volto a contenere i costi fissi prorogando il tax credit affitti da utilizzare in relazione ai canoni di gennaio, febbraio e marzo 2022, anche se la misura andrebbe prorogata almeno fino a giugno. Così come sarebbe da eliminare il vincolo relativo alla possibilità di accedere al beneficio solo per i proprietari che siano anche gestori, considerate le diverse tipologie societarie oggi presenti nel mondo del turismo. Esprimiamo soddisfazione per la proroga del bonus servizi termali anche se visto il successo dell’iniziativa sarebbe auspicabile un suo rifinanziamento. Mentre una forte preoccupazione proviene dal rincaro dell’energia che impatta drammaticamente sul termalismo, sul settore degli impianti di risalita a fune e degli alberghi per cui chiediamo contromisure e l’inserimento nell’elenco delle imprese energivore».