Esordio sul mercato italiano dei condo hotel con Palma Mysuite, che debutta sulla scena alberghiera a Milano l’anno prossimo e apre altre due strutture tra 2021 e 2022. «Ma sono già in cantiere altre acquisizioni, con un approccio orientato verso la responsabilità sociale e la sostenibilità». Parola di Valeria Condorelli, managing director Palma Mysuite.
Siete tra i primi in Italia a lanciare la formula condo hotel. Come è nato il progetto? Perché l’Italia?
«In Italia la formula del condo hotel è arrivata in ritardo rispetto agli altri Paesi, ma sembra proprio disegnata per il nostro mercato. È il primo paese al mondo per patrimonio storico-artistico e questa sembra la soluzione ideale mantenerlo e poterlo godere. Ovviamente non escludiamo che il nostro progetto possa espandersi all’estero, incontrando sempre l’interesse dei compratori italiani».
Quali sono i vantaggi della formula ibrida con doppia modalità di fruizione?
«Ci sono vantaggi per tutti. Il condo hotel offre ai propri ospiti tutti i vantaggi di una struttura extra-alberghiera: la privacy, lo spazio delle suite e l’home feeling e contemporaneamente la sicurezza, la professionalità del personale e la qualità dei servizi tipici di una struttura alberghiera di lusso. Per il compratore delle suite ci sono i vantaggi di possedere una seconda casa con una formula no stress e no cost».
Si parte con Milano, poi Langhe e Lago di Garda. State guardando a nuove proprietà anche a centro sud? Verso quali destinazioni?
«Stiamo seguendo una quarta operazione in Toscana. Le opportunità sono tante e, con la massima cautela, siamo entusiasti di coglierle».
Vi aspettate una clientela internazionale o spingerete anche sul mercato Italia?
«La promozione sarà capillare su tutti i mercati: ci aspettiamo una prima risposta dal mercato nazionale business e internazionale leisure».
Tra i vostri partner di vendita ci saranno anche le agenzie di viaggi?
«Ovviamente. Vogliamo collaborare con tutti i canali di vendita e ottenere la fiducia dei nostri partner per crescere e affermarci sul mercato».
La ricerca di sicurezza in tempi di pandemia e post Covid spinge al desiderio di case più che di stanze. È un ulteriore vantaggio?
«Sì, il condo hotel è la perfetta sintesi dei vantaggi dell’offerta alberghiera ed extra-alberghiera».
Quali protocolli di sicurezza applicherete alle strutture?
«Nel rispetto delle disposizioni delle autorità sanitarie nazionali e internazionali in materia di Covid-19, abbiamo già elaborato anche il protocollo per la struttura sul lago. Vogliamo che tutti si sentano liberi di vivere gli spazi con la massima garanzia della tutela per la loro salute, dagli ospiti al nostro personale in primis. Ci vuole ancora qualche mese prima dell’apertura e lo scenario potrebbe modificarsi, è per questo che il protocollo viene costantemente monitorato, al fine di ottenere il massimo livello di efficacia».
Un altro aspetto importante in Italia riguarda la gestione del patrimonio storico artistico. La scelta delle strutture potrà contribuire alla tutela del nostro patrimonio?
«Sembra una formula cucita ad hoc per le esigenze del nostro Paese: come nel caso del Castello di Castellero, al quale sarebbe stato impossibile ridare vita con una normale operazione di restauro. Con i condo hotel, invece, si costruisce a monte un’operazione immobiliare self-standing alla quale è legata un’operazione alberghiera alleggerita dalla parte immobiliare».