Fenomeno travel: il 44% delle vendite passa dalle agenzie
Il mercato del turismo globale conferma la sua ripresa dopo la pandemia: entro fine 2023 saranno infatti raggiunti 2,5 trilioni di euro con un tasso di crescita annuale composto (cagr) del 2,5% entro il 2028. I numeri e le stime arrivano dal Travel Outlook di Pwc Italia, che spiega come nel 2022 l’Europa (36,7%) e gli Stati Uniti (19,9%) abbiano registrato la maggiore concentrazione di attività turistiche con la Francia come destinazione più visitata dell’anno con 79,4 milioni di arrivi; seguono Spagna (71,6 milioni), Usa (50,87 milioni), Turchia (50,45 milioni) e la nostra Italia (49,8 milioni).
Un dato assai interessante riguarda le agenzie di viaggi, che dominano le prenotazioni a livello globale con il 44% e ricavi di circa 128 miliardi. Per i tour operator si prevede la crescita maggiore di mercato con un cagr del +15,15% fino al 2027. Gli investimenti da parte di private equity e venture capitalist nelle startup turistiche cubano 8,23 miliardi di euro a livello globale nel 2022. Le tendenze principali? Viaggi sostenibili e digitalizzati, neverending tourism e uscite off-peak (non festive e in bassa stagione, per intenderci).
LA FORZA DELL’EUROPA
Dopo le performance positive e l’aumento di ricavi registrati nel 2022, il settore turistico continuerà dunque a crescere in modo stabile. A livello geografico, la concentrazione commerciale nel turismo è maggiore in Europa (36,7%) e negli Stati Uniti (19,9%), seguono Nord-Asia (11,2%), Sud-Est Asiatico (10,3%), Africa (9,8%), Sud-America (4,7%), India e Asia (3,7%), Oceania (3,7%).
Per quanto riguarda la provenienza dei viaggiatori, dalle analisi PwC emerge che i turisti che spendono di più uscendo dai propri confini provengono da Usa (109,1 miliardi di euro), Cina (109 miliardi) e Germania (84,9 miliardi); seguono Regno Unito (66,4 miliardi), Francia (45,3 miliardi), Spagna (28 miliardi) e Italia (24,9 miliardi).
ADV E T.O. SPINGONO
Secondo la ricerca PwC, i turisti continuano ad affidarsi alle agenzie di viaggi che rappresentano il 44% del totale del mercato globale nel 2022. A livello di ricavi, le agenzie cubano per la precisione 127,98 miliardi di euro, seguite da altri servizi di organizzazione e prenotazione (103,16 miliardi), tour operator (46,78 miliardi) e uffici congressi e turismo (13,97 miliardi). In questo contesto, si stima che il mercato dei tour operator avrà la crescita maggiore dal 2022 al 2027, con un cagr previsto del +15,15%.
Le motivazioni che hanno spinto i turisti a viaggiare nel 2022 sono state prevalentemente legate all’esplorazione di culture diverse, la conoscenza della storia e della cultura locale, il desiderio di staccare la spina e di conoscere meglio destinazioni nascoste, l’amore per la natura e la cucina locale. I turisti italiani sono tra coloro che viaggiano principalmente spinti da una curiosità culturale, non solo connessa ad attrazioni storiche, ma anche in termini di esperienza e contatto diretto con la cultura locale. Parallelamente emergono tendenze di viaggio che abbracciano i concetti di viaggi sostenibili, digitalizzati, neverending tourism e viaggi off-peak.
Roberta Anelli, Senior Manager Innovation di PwC Italia, commenta: «L’analisi dei profili e degli interessi dei viaggiatori a livello global che abbiamo condotto dimostra il crescente utilizzo dei canali digitali durante l’experience end-to-end del viaggio: dalla ricerca, prenotazione fino alla gestione del viaggio stesso. Si tratta di un’opportunità che può interessare sia le aziende che si rivolgono a un target digital-native, come Millennial e GenZ, sia le aziende che si rivolgono ad un target generazionale molto differente come i Baby Boomers che utilizza social network e siti web per cercare e prenotare i propri viaggi».
DIGITAL E STARTUP
Inoltre, da PwC si stima che i siti di e-commerce dell’ospitalità siano cresciuti del 13% nel 2022 (sul 2019), passando da 14,6 miliardi di euro di ricavi a 16,4 miliardi. La potenzialità della digitalizzazione del viaggio emerge anche dall’analisi delle conversazioni online dei viaggiatori italiani che si affidano ai tour operator, condotta da PwC grazie alla soluzione di intelligenza artificiale KPI6. In particolare, l’ascolto delle conversazioni sui social media evidenzia bisogni che potrebbero essere soddisfatti grazie all’implementazione di soluzioni digitali e innovative, come marketplace digitali per esperienze outdoor, piattaforme digitali a supporto della prenotazione e chatbot.
Infine, anche gli investimenti verso le startup nel turismo sono in ripresa dopo il periodo pandemico. Roberta Anelli conclude: «Volgendo lo sguardo al periodo pre-pandemia, il 2015 e il 2019 sono stati anni record, con picchi di investimenti legati ad acquisizioni significative che hanno consolidato il mercato e spinto la crescita del settore dei viaggi. Gli investitori sembrano favorire leader consolidati rispetto a disruptor potenziali, confermando l’importanza delle relazioni azienda-startup per la crescita strategica».