MyBank, Ferrero: «Così agevoliamo i pagamenti tra agenzie e t.o.»
La certezza immediata dell’avvenuta transazione e la riconciliazione automatica al 100%. Sono due delle caratteristiche cruciali dei sistemi MyBank, soluzione di online banking epayment (OBeP) ben inserita nel mondo del turismo organizzato. «Il nostro è uno strumento di pagamento basato su bonifico immediato», spiega il ceo di Preta Giorgio Ferrero, che controlla appunto MyBank, e che insieme ad altri tre player OBeP ha istituito un tavolo di lavoro congiunto per discutere e affrontare quelle che sono le richieste del mercato dei pagamenti digitali in Europa.
Le agenzie di viaggi? «Pagano i tour operator anche tramite MyBank con ticket di acquisto più elevati della media, in virtù del fatto che non si hanno limiti d’importo», aggiunge Ferrero.
Come nasce MyBank?
«Nasce come precursore dell’open banking, e non ha bisogno di inserire una terza banca tra creditore e debitore. Siamo partiti con un focus B2C, ma strada facendo c’è stato sempre più interesse per l’area B2B, arrivando anche alla Pubblica Amministrazione. Ciò che ci permette di crescere è senza dubbio il livello di soddisfazione della nostra clientela, che si tratti di persone fisiche o giuridiche. Un esempio? La possibilità di poter operare oltre le soglie o i limiti d’importo imposti da altre soluzioni di pagamento».
In quale area operate?
«Le nostre intenzioni sono innanzitutto quelle di coprire almeno tutta l’area Sepa. Vogliamo essere una soluzione europea a tutti gli effetti».
Fate parte, inoltre, di un tavolo congiunto lanciato con altre soluzioni ObeP europee, ovvero Ideal, Eps e Giropay…
«Sì, il tavolo nasce dall’esigenza di avere una voce anche associativa, alternativa a quella che è la nostra natura commerciale e necessaria per poter partecipare a una serie di dibattiti. Riteniamo che l’opzione OBeP possa essere complementare al progetto Epi (European Payment Initiative, ndr) portando conseguentemente i suoi benefici. Esiste un mondo che sposta importi significativi, e noi riusciamo a facilitare e a ridurre i costi di natura amministrativa rendendo efficaci i servizi».
Anche perché siete diversi dalle carte, giusto?
«Non ci siamo mai sentiti in competizione con le carte: la nostra esperienza d’uso è totalmente diversa. I nostri ticket medi nel B2C sono sui 300 euro e nel B2B sui 3mila. Siamo un prodotto complementare alle card e portiamo un’esperienza positiva, per questo l’obiettivo del tavolo avviato è quello di partecipare all’iniziativa Epi. Le soluzioni OBeP esistono già da 15 anni e si sono dimostrate una solida base per i pagamenti digitali in tutte le forme e tipologie: dal punto di vista dei consumatori e dei pagatori offrono una modalità semplice e fluida per effettuare un pagamento direttamente dal proprio conto bancario, oltre che un affidabile strumento di protezione della propria identità digitale».
Avete pubblicato una joint position OBeP relativamente a Epi. Le banche protagoniste vi hanno già risposto?
«È stato manifestato, da alcune controparti, l’interesse di incontrarci. Abbiamo compreso che adesso la priorità per Epi è la costruzione della società con sede a Bruxelles. Probabilmente già da settembre riusciremo a capire se ci sarà il modo di avviare un cammino sinergico».
Tornando a MyBank, siete ben inseriti nel turismo organizzato…
«Finora il cammino fatto con le agenzie di viaggi, i tour operator e i vari attori del travel è stato molto bello. Peccato, però, che il Covid abbia compromesso, allo stato attuale, un po’ di cose. Da anni serviamo clienti di un certo livello, come Veratour, Alpitour, Gattinoni, Trenitalia, Moby, Grimaldi».
Cosa vi ha portato a investire così tanto nel travel?
«Abbiamo compreso da subito che potevamo generare valore. Quando si compra un viaggio la cifra è abbastanza significativa e il plafond della carta non è sempre adeguato e spesso la carta la si vuole utilizzare direttamente a destinazione. Inoltre, se faccio un acquisto e poi voglio farci un’aggiunta il blocco sulle card dura almeno sette giorni, mentre con MyBank basta fare un pagamento integrativo. E ancora, la riconciliazione automatica al 100% e la forza del bonifico Sepa immediato, irrevocabile e precompilato».
Tra l’altro ci sarebbe anche il payperlink…
«Ci sono aziende che vogliono utilizzare i nostri sistemi pur non avendo un sito web o una check out page sul sito esistente. Sono ancora tante le realtà che devono svilupparsi a livello digitale, e il payperlink si sposa perfettamente con questa tipologia di cliente. Con un semplice link si permette di effettuare una transazione. Puoi mandarlo anche via sms durante un’operazione face to face».
Quanto pesa, a maggior ragione nello scenario post Covid, la digitalizzazione nel processo di crescita del Paese?
«I pagamenti elettronici fanno parte di un’evoluzione digitale della società contemporanea, e sono utili a ridurre sprechi di tempo, ruoli ed energie buone. L’obiettivo primario non è combattere l’economia sommersa ma semplificare i processi. Inoltre, non prevediamo alcuna interchange fee, e questo può aiutare entità come le agenzie di viaggi che a una bassa marginalità devono unire anche il peso della merchant fee».