Fiavet Emilia Romagna: “Le agenzie attendono risposte chiare”

19 Maggio 12:23 2020 Stampa questo articolo

Fiavet Emilia Romagna mette in evidenza come il coronavirus sta seriamente mettendo a dura prova le aziende del travel rappresentate dalla federazione, che nella regione riunisce 550 agenzie di viaggi e tour operator, per un totale di 4.150 addetti.

«Premesso che, nonostante l’emergenza, le nostre aziende non hanno mai smesso di operare per garantire e gestire le prenotazioni in essere e per assistere la clientela, dal 18 maggio tutti noi siamo pronti a ripartire più motivati che mai – spiega Massimo Caravita, presidente Fiavet Emilia Romagna – Se da un lato siamo impazienti di poter mettere a disposizione dei cittadini la nostra professionalità, dall’altro sentiamo il bisogno di ricevere dalle istituzioni conferme e risposte inerenti le richieste presentate nel tempo agli assessorati di competenza e rimaste ancora in sospeso, come ad esempio, quella relativa al Bando di digitalizzazione e arredi; il Fondo regionale agenzie sicure (che coinvolge circa 90 aziende ed è dedicato al fallimento dei fornitori); l’aggiornamento e la modifica della Legge regionale per professioni turistiche».

Caravita riconosce che l’assessore regionale ai Trasporti e al Turismo Andrea Corsini «ha colto il grido di aiuto presentato dagli agenti di viaggi, non sottraendosi al confronto e rilanciando con proposte e idee», ma ribadisce che il settore è «ancora in attesa di un segnale chiaro. Sono necessari interventi urgenti e strutturali a sostegno della nostra categoria, che presenta criticità diverse e più gravi rispetto ad altri comparti produttivi. Infatti, è impensabile che alla fine del lockdown le nostre imprese possano ritornare in tempi brevi a pieno regime produttivo, in quanto, per esempio, i turisti stranieri non potranno venire in Italia per lungo tempo. Il rischio è che non si comprenda il valore strategico del nostro comparto per la ripartenza di tutto il turismo regionale. È necessario fare di più, calibrare gli interventi in maniera mirata e fare sistema, anche nelle attività promozionali future per il rilancio del nostro territorio».

Il nuovo decreto che regola le riaperture “presenta lacune che lasciano le nostre aziende in un futuro incerto”, commenta il consiglio direttivo Fiavet.

In particolare, Fiavet Emilia Romagna in riferimento al nuovo dpcm sostiene che:

  • Il Bonus vacanze debba essere spendibile anche pagando il proprio soggiorno in agenzia per renderlo un vero strumento di ripartenza del settore turistico
  • La cassa integrazione deve poter essere estesa al 31/12/2020
  • I 25 milioni per le agenzie di viaggi e tour operator siano una cifra esigua, per non parlare delle procedure che risultano poco chiare, in quanto demandate a un decreto ministeriale
  • Il Fondo perduto debba essere collegato a una perdita calcolata anno per anno in quanto le agenzie di viaggi avranno una perdita effettiva ben oltre la fine del lockdown

Fiavet lancia la palla all’assessore Corsini e al presidente Bonacini per sostenere la categoria delle adv e t.o. con azioni concrete. «In primis ciò che chiediamo è il rifinanziamento del bando regionale per la concessione dei contributi per l’abbattimento dei costi di accesso al credito prosegue CaravitaQuindi una tassazione che porti alla cancellazione delle rate dei tributi locali del primo semestre 2020 e dell’Irap per tutto il 2020, oltre alla riduzione dell’aliquota regionale Irpef; infine un fondo di sostegno dedicato alle nostre aziende”.

La federazione immagina un futuro – nei prossimi anni – in cui probabilmente ci sarà un turismo nuovo, più flessibile, più giusto e sostenibile, più vicino ai cittadini; e soprattutto metterà al primo posto la natura, la sicurezza e la sostenibilità. Gli esperti parlano di un turismo per lo più di prossimità, incentrato su alcuni punti fermi: sicurezza (con particolare attenzione alle norme di igiene), natura, spazio e poco affollamento. Il dopo Covid-19 può rappresentare quindi un momento propizio per passare dall’overtourism all’undertourism, il che porterà una crescita delle destinazioni minori (borghi fuori dalle solite rotte, destinazioni incastonate tra le montagne, cittadine di provincia, spiagge insolite, località termali, alberghi diffusi, chalet disseminati nel verde, glamping con tende e lodge sospesi sull’acqua), con un’equa ridistribuzione di ricchezze così come di turisti.

«Sebbene sia prematuro fare previsioni, noi di Fiavet ci saremo e continueremo a fare la nostra parte, sia dando voce alle associazioni e alle aziende del comparto, sia ponendoci come capofila per contribuire alla ripartenza della macchina del turismo dell’Emilia Romagna – dice il presidente – Un’industria turistica che non ha eguali e che sarà in grado di accogliere i turisti in sicurezza, regalando esperienze nuove ed entusiasmanti. Perché, se è vero che il turismo è tra i settori che escono più sconfitti dalla pandemia, è anche quello che prima di altri deve reinventarsi, compatibilmente con le norme in vigore. Sono altrettanto certo che viaggiare in Italia sarà sicuro e che l’accoglienza raggiungerà i massimi livelli, anche se con alcune limitazioni».

È infine ipotizzabile, per la federazione, che se in una prima fase i soggiorni saranno più corti e localizzati nei fine settimana, lo scenario cambierà con la riapertura delle frontiere. Fortunatamente in Emilia Romagna il senso di accoglienza e ospitalità, il servizio accurato, l’empatia e l’ascolto rappresentano un forte appeal per diversi target turistici.

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