Fiavet, Jelinic: «Ripartenza mutilata da mancanza turisti russi»
La mancanza dei big spender russi, come scritto qui, peserà sul travel italiano. Lo ribadisce la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic: «I turisti russi in Italia erano 1,5 milioni nel 2019 e hanno speso nel nostro Paese 984 milioni di euro. Dopo due anni in cui abbiamo perso oltre l’80% del fatturato del turismo la guerra è l’ennesimo colpo al nostro comparto», afferma.
«So che saranno inevitabili sanzioni e ritorsioni commerciali a livello europeo – riflette – ma bisogna puntualizzare che avevamo appena finito di rallegrarci per l’ammissione in Italia dei turisti vaccinati con Sputnik e ora dobbiamo prevedere perdite ulteriori, soprattutto in alcuni luoghi, come le grandi città d’arte, già sofferenti, le città dello shopping come Milano e Bologna, le località di vacanza sulla riviera romagnola, senza dimenticare la Sardegna, una delle mete predilette dai russi per il mare».
A tutto questo – si legge nella nota dell’associazione – vanno aggiunti “i costi del caro bollette e l’inflazione generata da questa insensata guerra che si sta abbattendo su un comparto che era in questa fase orientato al futuro, agli investimenti del Pnrr”.
Infine, seppur gli effetti appaiano al momento moderati, bisogna considerare secondo Fiavet “il nuovo sentiment dei turisti Usa che saranno meno orientati ai viaggi verso l’Europa”.
«So che può sembrare cinico parlare di conseguenze economiche, ma queste hanno purtroppo riflessi importanti sulla vita delle persone: abbiamo contato suicidi nel nostro settore, e ogni giorno raccogliamo storie di disperazione», sottolinea Jelinic.
E conclude: «Questa ripartenza è mutilata dall’assenza di un mercato basilare per la bilancia economica del turismo, e ci getta di nuovo in una situazione di incertezza soprattutto per le imprese consolidate esclusivamente con l’incoming turistico dalla Russia, che non sono poche, e sicuramente non possono cambiare prodotto dal giorno alla notte».