Fiavet, Jelinic: «Sì al passaporto sanitario in Europa»
Ormai è chiaro a tutti: il mondo del turismo si trova in una situazione pesantissima, in piena emergenza. Lo ha ricordato la presidente di Fiavet Confcommercio, Ivana Jelinic, nella trasmissione di Radio Uno Che Giorno è.
«Purtroppo a differenza di altri settori, dove basterà riaprire per vedere rientrare i clienti, il turismo avrà bisogno di molto più tempo e di una stabilizzazione anche a livello internazionale per poter ricominciare a lavorare e riavere i flussi antecedenti alla pandemia», ha spiegato Jelinic.
Jelinic ha ribadito come per riprendere occorre fare in modo che le aziende non falliscano. «Ci sono stati dei contributi durante lo scorso anno, ma certamente non sono sufficienti, e noi non possiamo permetterci di vedere le nostre aziende chiudere, diventando preda di tour operator e agenzie internazionali. Ci sarà poi il problema occupazione: abbiamo avuto fino ad oggi un 20% delle chiusure con conseguente perdita del posto di lavoro delle persone coinvolte, ma al 31 marzo, con la fine della cassa integrazione, temo ci si presenterà il conto più amaro di questa crisi».
Dall’altro lato Fiavet vorrebbe che si mettesse in atto una pianificazione che abbia al centro il contenimento della pandemia a livello internazionale, con misure e protocolli condivisi e l’ok al passaporto sanitario. «Ci aspettiamo che l’Unione europea prenda atto di questa nostra richiesta, perché noi, come associazioni dei singoli Paesi, possiamo fare poco se non c’è un protocollo, almeno a livello comunitario», ha concluso la presidente.