Fiavet, Jelinic sul coronavirus: «Sostegno al turismo sì, stato di crisi no»
Dai corridoi Rai di Saxa Rubra, a Roma, subito dopo la trasmissione Mi Manda Rai Tre che da giorni ha acceso i riflettori sulla questione coronavirus e viaggi, la presidente Fiavet, Ivana Jelinic, si è collegata in videocall con la stampa presente a Chianciano Terme per la Conferenza Programmatica 2020 dell’associazione e ha preso posizione proseguendo con la sua «difesa alle agenzie di viaggi e il suo dialogo con il governo», confermando un incontro con il Mibact e ribadendo «un intervento immediato anche al Maeci e al Mit».
«Stiamo giocando una partita troppo importante e delicata che non possiamo permetterci di perdere – aggiunge Jelinic, grande assente all’appuntamento toscano insieme a circa il 50% dei quasi 100 ospiti che dovevano partecipare alla due giorni ma che per le restrizioni in essere nel nord Italia hanno dovuto rinunciare – Questo comparto non può essere lasciato solo ed è necessaria un’azione di governo vigorosa. Si rischiano chiusure: sono indispensabili misure straordinarie perché i danni che prevedevamo hanno superato le aspettative e si rendono necessarie risposte urgenti».
Spiragli positivi, in ogni caso, sembrerebbero però arrivare dal Miur, che come spiega la numero uno di Fiavet «vuole il rimborso anche per le adv per quanto concerne i viaggi d’istruzione e probabilmente ci sarà un decreto ad hoc», senza tralasciare l’impegno del ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, «sulla sensibilizzazione dei fornitori stranieri e soprattutto delle compagnie aeree», dato che qui l’argomento risarcimenti è più complesso, come spiegato dal legale Federico Lucarelli.
Inoltre, dopo una serie di lettere a Enac piuttosto che a Iata e ai ministeri competenti, Jelinic annuncia l’avvio del dialogo «con i Paesi esteri che hanno emanato sconsigli irrazionali causando problemi. La gente ha paura di essere respinta, non sa dove poter andare ed evita di partire». E sullo stato di crisi richiesto da Astoi, Assoviaggi, Aidit e Fto? «Non credo serva», sottolinea la presidente Fiavet, che però «ritiene necessario un pacchetto di misure di sostegno per le imprese del turismo sia dal punto di vista previdenziale che degli sgravi fiscali in una situazione in cui l’economia di settore è del tutto ferma ma non si fermano retribuzioni e tasse».
“Le richieste – specifica con una nota Fiavet – sono naturalmente in relazione alla durata della emergenza sanitaria in Italia. In particolare si richiede che per i lavoratori siano sospesi versamenti e contributi a carico delle aziende con codice Ateco (Agenzia di Viaggi o Operatore Turistico) che continueranno comunque a pagare i dipendenti e che la quarantena sia assimilata a un periodo di malattia. Chiesto, inoltre, un regime di cassa integrazione in deroga”.
E ancora, dal punto di vista fiscale la federazione chiede “la sospensione degli adempimenti degli obblighi tributari compresi quelli relativi al versamento delle ritenute. E vorrebbe vedere l’azzeramento dell’aliquota Irap relativa al periodo d’imposta 2019, per i contribuenti il cui valore della produzione, al netto di ogni altra deduzione, non sia superiore a 200mila euro; al di sopra la richiesta è del dimezzamento al 50%. Ugualmente si chiede che lo Stato si faccia carico del versamento dell’Imu e della Tari relative al periodo d’imposta 2020 ai comuni interessati”.
«È indispensabile per noi attivare ammortizzatori sociali e defiscalizzazione per mantenere vive le aziende – conclude Jelinic – Ogni decisione ha le sue conseguenze e il danno economico delle scelte operate, e di immagine nel mondo, non può ricadere su imprese e cittadini, che vanno tutelati sia per la salute che per il lavoro».