by Andrea Lovelock | 1 Marzo 2018 15:05
Concertazione, consultazione, regole chiare e uguali per tutti e snellimenti amministravi. Questi i concetti-chiave che hanno ispirato un vero e proprio Manifesto redatto dai vertici di Fiavet Lazio, indirizzato al governo che si insedierà dopo le elezioni dl 4 marzo, per dare voce alle istanze del settore delle agenzie di viaggi.
In un incontro a Roma, il presidente della federazione regionale Ernesto Mazzi, accompagnato dai consiglieri Ezio Biagioli e Paolo Tsimbirlis, ha posto questioni di stretta attualità che vanno dal decoro e viabilità nella Capitale alla nuova legge regionale, «che va riscritta condividendola con tutte le categorie»; l’abusivismo con l’urgenza di definire chi dotrà controllare davvero questa emergenza; e la richiesta di un concorso per direttore tecnico di agenzie di viaggi, che da anni non viene fatto dalla Regione per mancanza di fondi. Altre priorità: il lavoro giovanile, con la proposta di un abbattimento dei limiti d’età nei contratti a chiamata, e l’imposta di soggiorno da trasformare in “tassa di scopo” finalizzata alla promozione e alla qualificazione turistica.
A livello nazionale, Fiavet Lazio chiede a gran voce l’istituzione del ministero del Turismo e un riordino dei fondi di garanzia privati, perché secondo la federazione sarebbero ancora tante le agenzie che non si sono dotate di questo strumento. «Nessuno si è preoccupato di fornire regole comuni: né per i fondi, né per le assicurazioni – ha detto Mazzi – Non conosciamo nemmeno l’indice di sinistrosità delle nostre imprese. Se ci dovessimo affidare a quello di qualche tempo, fermo allo 0,30 di aziende insolventi o fallite, dovremmo concludere che si tratta di fenomeno marginale. Ma non abbiamo nessuna certezza. Sui casi di insolvenza, poi, nessuno conosce le tempistiche e le modalità per risarcimenti e altre questioni legate a disservizi e disagi per i consumatori. C’è infine la questione dell’Iva con regime ordinario o speciale, che presentano sostanziali differenza: ecco, su questo punto vorremmo che i futuri governanti vagliassero l’eventualità di uniformare le aliquote Iva a livello europeo per rilanciare la nostra competitività».
Mazzi si è soffermato anche sulla delocalizzazione delle risorse umane: «Fa meno scalpore qualche decina di dipendenti di un t.o. o agenzie ai quali è stato chiesto di trasferirsi per non perdere il proprio posto di lavoro, rispetto ad altre situazioni che fanno più notizia».
Fiavet Lazio, dunque, interpella la politica, auspicando maggiore ascolto su questioni di non poco conto. Ultima provocazione: la federazione si chiede se i politici siano al corrente del fatto che alcune multinazionali del settore turistico stanno lasciando l’Italia per migrare verso altri Paese europei, dove la fiscalità e il costo del lavoro sono più contenuti».
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