by Andrea Lovelock | 7 Aprile 2017 11:35
Anche Fiavet Lazio ha voluto fare il punto sulla Direttiva Ue sui pacchetti turistici e ha organizzato un confronto con le adv, affidando all’avvocato Federico Lucarelli, consulente legale della federazione, il compito di spiegare la direttiva che entrerà in vigore il 1° luglio 2018.
In particolare, i passaggi che attengono all’obbligo dell’informazione in sede pre-contrattuale, alla figura troppo generica del trader e alle effettive limitazioni nella vendita di pacchetti, perché alcuni adv hanno manifestato la loro preoccupazione sul fatto che il dilagare della sharing economy stia di fatto legalizzando molte forme di abusivismo, rischiando di affossare la professione dell’agente di viaggi. L’esempio pratico è dato dagli albergatori che hanno la tentazione di vendere servizi e prodotti turistici, sostituendosi alle adv.
L’avvocato Lucarelli ha spiegato che «la direttiva si applica, con tutti gli oneri e i diritti contemplati, solo nei casi in cui ci sia la vendita di pacchetti combinati da un unico professionista oppure nel caso di acquisto mirato di almeno un servizio turistico aggiuntivo (ad esempio una visita al museo) presso un altro professionista, quando un contratto con quest’altro professionista è concluso non oltre 24 ore dopo la conferma del primo servizio».
Si tratta della tipologìa, quest’ultima, del servizio turistico collegato che sarà sicuramente uno degli aspetti più insidiosi per l’operato degli agenti di viaggi.
Per il presidente della Fiavet Lazio, Ernesto Mazzi:«Si tratta di una direttiva che finalmente regolamenta un settore fortemente trasformato negli ultimi dieci anni e dobbiamo essere vigili affinché il suo recepimento salvaguardi la professionalità di soggetti come le agenzie di viaggi».
Anche per l’avvocato Lucarelli «ci vorrà tempo per metabolizzare tutti i contenuti della direttiva Ue ed è bene chiarire che, nonostante il fatto che le Regioni con il titolo V hanno competenza esclusiva in materia turistica, la regolamentazione Ue sui pacchetti turistici rappresenta un provvedimento giuridico di competenza statale che attiene aspetti civilistici che nulla hanno a che fare con le pertinenze regionali e deve essere recepita dallo Stato italiano nei termini previsti per evitare l’avvio di sanzioni».
Come dire: anche se questa direttiva è una sorta di porcellum in salsa europea, questo è il terreno sul quale tutte le agenzie di viaggi dovranno comunque confrontarsi.
Ad oggi solo Portogallo, Germani e Francia hanno avviato le prime fasi di recepimento, ma i tempi stringono per tutti.
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