by Redazione | 17 Dicembre 2020 12:54
Una manifestazione di protesta di Unoe (Unione Nazionale Organizzatori Eventi) e Afi (Associazione Fieristica Italiana) ha preso luogo giovedì 17 dicembre alle 12 in diverse piazze d’Italia per ricordare alle istituzioni che c’è un mondo fermo, sospeso dal mese di marzo del 2020.
Le città protagoniste della protesta sono: Milano, Roma-Ostia, Vicenza, Monsummano Terme (Pistoia), Salerno.
“Senza nessun tipo di fondo economico, con un unico bando a fondo perduto relativo al fatturato del mese di aprile nel decreto Rilancio per gli organizzatori di eventi, con i soli 600 euro dell’Inps alle partita Iva, famiglie e persone che hanno cercato di adeguarsi per la riapertura alle normative sul distanziamento e l’igienizzazione sono state rese immobili dopo lo sforzo di investimento loro richiesto sulla sicurezza – si legge nel comunicato stampa delle associazioni – Chiedono un 2021 migliore, chiedono di riaprire nel rispetto delle norme, chiedono congrui ristori economici, chiedono almeno di essere sostenuti nelle spese fisse, di veder riassegnati i bandi vinti nel 2020, chiedono facilitazioni fiscali e contributive: chiedono di sopravvivere”.
Sono oltre 712mila le imprese dirette coinvolte negli eventi, senza contare gli espositori, l’indotto generato intorno a queste attività produttive nei servizi. Afi e Unoe chiedono “di non essere seppellite e perché ciò accada occorre avere delle norme che equiparano fieristi e organizzatori di eventi a tutte le attività produttive e commerciali, con un aiuto per far slittare al 2021 i bandi vinti nel 2020, per abbattere i costi di occupazione del suolo pubblico, per essere sostenute con i contributi previdenziali, per essere aiutate nei costi fissi di gestione”.
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