Il 9 gennaio – il giorno dopo la frenata sull’accordo per l’acquisizione di Stx France da parte di Fincantieri per via dell’intervento della Commissione europea – arriva la brusca caduta del colosso italiano in borsa, con il titolo che è stato il secondo peggiore del listino. Un crollo recuperato in minima parte nella giornata del 10 gennaio, con un leggero rialzo delle quotazioni.
Dopo che antitrust tedesco e francese hanno interpellato Bruxelles per ottenere un parere sull’operazione di Fincantieri in merito alle conseguenze sulla concorrenza, la Commissione ha chiesto al gruppo di Trieste di presentare i termini dell’accordo, pur precisando che l’operazione non raggiunge le soglie di fatturato previste dal regolamento Ue perché si possa stabilire la dimensione europea di una concentrazione di mercato.
L’iter che Fincantieri dovrà seguire adesso ha una durata di 25 giorni lavorativi che partono al momento della presentazione di tutta la documentazione. I tempi sono ulteriormente prorogabili entro altri 90 giorni, se ci sono aziende interessate che si offrono di assumere impegni per ridurre la concentrazione.
Continua quindi a tenere banco questione del possibile slittamento dell’accordo, con il timore che il compromesso, firmato quasi un anno fa, nel febbraio 2018, possa addirittura saltare. Si riaprono le tensioni tra Roma e Parigi, anche se l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono, sentito dal Corriere della Sera, dice di aver paura di perdere troppo tempo ma di non credere alle voci su un presunto complotto contro l’Italia.