by Redazione | 4 Agosto 2020 11:56
Nessuna cancellazione degli ordini; consegna di tre navi da crociera prevista durante la seconda parte dell’anno 2020 dai cantieri italiani; slittamento del programma produttivo con conseguente flessione dei ricavi, a seguito del fermo delle attività produttive, che hanno visto il graduale riavvio a partire dal 20 aprile 2020 con contestuale implementazione di tutte le misure necessarie alla tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti e di quelli dell’indotto; presenza di personale di produzione nei cantieri che ha raggiunto circa il 90% dell’organico a regime.
È lo stato dell’arte di Fincantieri al 30 giugno 2020, con il cda – riunitosi sotto la presidenza di Giampiero Massolo – che ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020, redatta in conformità ai principi contabili internazionali.
I ricavi del primo semestre 2020 sono stati pari a 2.369 milioni di euro (2.808 milioni al 30 giugno 2019), in flessione del 15,6% che risentono della perdita di valore della produzione nel semestre per circa euro 790 milioni; l’Ebitda, pari a 119 milioni di euro (227 milioni al 30 giugno 2019), risente della mancata contribuzione di circa euro 65 milioni dovuta al fermo produttivo
L’indebitamento finanziario netto di 980 milioni di euro (736 milioni al 31 dicembre 2019) riflette le dinamiche tipiche del capitale circolante relativo alla costruzione di navi da crociera accentuato dagli effetti Covid-19 con lo slittamento della consegna di una unità cruise prevista nel primo semestre e di parte degli incassi commerciali attesi nel periodo.
Sono state comunque consegnate 10 navi da 7 stabilimenti diversi, tra cui 3 navi da crociera, 1 unità fishery e 1 nave militare. Prosegue intanto la strategia di diversificazione del Gruppo: business delle infrastrutture dell’elettronica e cyber security, complete accomodation per il settore delle navi da crociera, sistemi, componenti e servizi post vendita; e in ambito commerciale attraverso l’aggiudicazione di ordini per il settore delle energie rinnovabili offshore, per il settore fishery e per il settore infrastrutture (ricostruzione del Porto di Rapallo) e la sottoscrizione di un accordo di partnership per la progettazione e ricostruzione dello stadio “Renato Dall’Ara” di Bologna.
«Abbiamo affrontato questo periodo per molti versi drammatico con il massimo della determinazione perché l’azienda, una volta trascorso, avesse la possibilità di essere più forte rispetto a prima – ha commentato l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono – Questo approccio si è dimostrato vincente e ci ha permesso non solo di evitare la cancellazione di ordini, ma anche di aggiudicarci gare importanti. E così il carico di lavoro ha raggiunto un nuovo record. Oggi, oltre ad avere la leadership mondiale nella costruzione di navi da crociera, possiamo vantare anche quella per le navi militari di superficie. Abbiamo affrontato l’emergenza del coronavirus pensando di dover preservare le nostre risorse e quelle dell’indotto, patrimonio fondamentale di Fincantieri e del Paese. Oggi all’interno dei nostri stabilimenti sono presenti circa 30.000 persone».
Fincantieri fa il punto della situazione e pensa al futuro. «Ovviamente i risultati economici e finanziari sono influenzati dal rallentamento produttivo dovuto al coronavirus – aggiunge l’amministratore delegato – Tuttavia, il carico di lavoro ci permette di guardare al futuro con fiducia, confermando una continuità di lavoro per i prossimi 6/7 anni con conseguenti performance finanziarie ed economiche in linea con i target del precedente business plan».
Il consiglio di amministrazione ha deliberato anche la nomina del dottor Fabio Gallia a direttore generale, ringraziando il suo predecessore Alberto Maestrini per il lavoro svolto e per le nuove sfide che affronterà all’interno del Gruppo.
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