Sale da 20 a 25 euro il prezzo degli Uffizi in alta stagione. Un rincaro deciso dal consiglio di amministrazione del prestigioso museo fiorentino a causa del caro energia e che entrerà in vigore dal primo marzo fino al 30 novembre.
L’aumento riguarderà solo il biglietto d’accesso singolo per la Galleria delle statue e delle pitture, acquistato soprattutto dai turisti stranieri. Introdotto in alta stagione, però, uno sconto mattutino per chi va al museo tra le 8.15 e le 8.55: in questa fascia oraria si pagherà 19 euro.
Restano, invece, invariati i prezzi di bassa stagione, così come i ticket di Palazzo Pitti e Giardino di Boboli, che fanno comunque parte del complesso Gallerie degli Uffizi. Rimangono validi gli abbonamenti Passepartout 5 Giorni, Passepartout annuale e Passepartout Family“. Fino al 28 febbraio, inoltre il prezzo del biglietto per la Galleria delle statue e delle pitture è 12 euro.
Sull’aumento del biglietto agli Uffizi si è espresso il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «Penso che sia giusto, dobbiamo adeguarci agli standard europei. Mediamente – ha sottolineato – i grandi siti europei costano di più e credo che l’aumento risponda anche a una questione per così dire “morale”: per una famiglia americana che spende 10-20mila euro per venire in Italia, pagare 20 euro un biglietto è una cosa che si può fare».
Di diverso avviso Fiavet Toscana, che con una lettera aperta del presidente Pier Carlo Testa alla direzione delle Gallerie degli Uffizi si è espressa in maniera negativa sul rincaro. «L’inatteso e immediatamente operativo aumento del biglietto di ingresso è assolutamente inaccettabile per la filiera del turismo organizzato. Chiediamo – scrive Testa – di rimandare di un anno l’entrata in vigore di un provvedimento che graverebbe interamente su di noi. Possiamo comprendere tutte le ragioni alla base della decisione, ma qualsiasi scelta va programmata con largo anticipo. L’aumento del 25% del prezzo cadrebbe sulle spalle della già provata filiera dei tour operator e agenzie di viaggi ed è un altro regalo alle grandi multinazionali delle vendite dirette online».