Altro che partita chiusa. La neosindaca di Firenze, Sara Funaro, riapre immediatamente le ostilità sulla querelle degli affitti brevi nel centro storico, nonostante la sentenza del Tar della Toscana che ha bocciato l’ordinanza di divieto di Palazzo Vecchio.
«Andiamo avanti senza indugio», annuncia la Funaro, eletta a giugno: la battaglia intrapresa dal suo predecessore, Dario Nardella, prosegue. «Nella prima seduta utile della giunta porterò l’approvazione della variante per ribadire lo stop agli affitti brevi». Poi la stoccata a Palazzo Chigi: «Rimane l’inerzia di un governo indifferente rispetto ai problemi di overtourism che affliggono città d’arte come Firenze. Continuerò a chiedere all’esecutivo provvedimenti nazionali che sono sempre più urgenti».
Per nulla scosso dal verdetto del Tar, Nardella tiene il punto: «La strada intrapresa da Firenze è quella giusta. Il Tar non entra nel merito e non dichiara illegittima la delibera del Comune. Dunque nessuna bocciatura da parte dei giudici amministrativi».
Non solo. L’eurodeputato dem fa sapere di aver «avviato un confronto a Bruxelles con i colleghi delle delegazioni spagnole francesi e olandesi: il nostro obiettivo è quello di sollecitare formalmente la Commissione europea, appena sarà insediata, per l’emanazione di regole che attribuiscano ai sindaci, alle autorità locali e regionali poteri incisivi per regolare il fenomeno degli affitti turistici e limitarli o bloccarli in alcune aree delle città e per determinati periodi. Questi strumenti sono necessari per facilitare una politica attiva sui prezzi abbordabili per le case».
Le bordate in arrivo da Firenze non scompongono affatto Daniela Santanchè. Anzi, ieri sera il ministro del Turismo – che pure non aveva risparmiato una frecciata a Nardella: «Sugli affitti brevi anche il Tar gli dà lo sfratto: non vanno vietati, ma regolamentati. Quello che sta facendo il Mitur» – si era detta felice e disponibile a incontrare chi vuole lavorare in modo costruttivo, quindi anche Funaro, che ha espresso il desiderio di avviare un tavolo con il ministero sul tema turismo e affitti brevi. Prima la ascolterò e poi le mostrerò tutto il lavoro svolto fino a oggi. Lavoro che ci ha permesso di arrivare alla regolamentazione, attraverso la Banca dati per il turismo».
Intanto, si susseguono le reazioni positive alla sentenza del Tar delle varie associazioni. «Abbiamo vinto”, il telegramma spedito dal presidente di Property managers, Lorenzo Fagnoni.
AIRBNB: UNA BUONA NOTIZIA
Sulla stessa lunghezza d’onda il commento di Airbnb. «La decisione del Tar è una buona notizia per le famiglie fiorentine che vorrebbero condividere le loro case per far quadrare il bilancio familiare. Airbnb rappresenta un sostegno per migliaia di italiani: un terzo degli host afferma che il reddito extra li aiuta a mantenere i propri immobili e a contrastare il crescente costo della vita».
Poi una mano tesa per trovare una soluzione: «Riconosciamo tuttavia le sfide che i centri storici di città d’arte come Firenze si trovano ad affrontare; per questo rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare a norme efficaci, anche attraverso un nuovo quadro legislativo di riferimento».
AIGAB: FIRENZE NON È UN MODELLO DA IMITARE
Più duro il presidente di Aigab (Associazione gestori affitti brevi), Marco Celani: «La sentenza sconfessa l’operato della giunta Nardella, dimostrando che la strada delle restrizioni agli affitti brevi percorsa dai sindaci modificando arbitrariamente i regolamenti urbanistici è sbagliata. Il Tar dice chiaramente che lo stesso legislatore, avendo superato con una nuova norma la variante urbanistica precedente, di fatto considera il fenomeno superato. Insomma un gran pasticcio che speriamo altre città italiane, a partire da Bologna e Venezia, ci auguriamo non vogliamo imitare».