Firenze “sciacallata” dalle multinazionali: affondo del partito affitti brevi

Firenze “sciacallata” dalle multinazionali: affondo del partito affitti brevi
09 Luglio 08:00 2024 Stampa questo articolo

«Si bloccano gli affitti brevi ai turisti, ma si lascia fare shopping di immobili alle multinazionali». Nuovo duro attacco degli imprenditori immobiliari al Comune di Firenze nella lunga querelle sugli affitti brevi, su cui si pronuncerà il Tar.

«A Firenze stiamo assistendo a un paradosso – spiega Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia – Il Comune cerca di limitare gli affitti delle case ai turisti, ma non ci sono interventi quando interi palazzi vengono acquisiti da magnati stranieri. Dov’è la coerenza in questo approccio? Non ho niente contro i magnati stranieri che vengono a investire qui, ma è un’ipocrisia politica di Palazzo Vecchio».

Fagnoni prosegue nella sua invettiva: «Da oltre dieci anni edifici della città vengono comprati da fondi americani, europei, asiatici che investono per trasformarli in resort, alberghi stellati, studentati di lusso, luoghi esclusivi. L’ultima notizia riguarda Palazzo Sassetti, dimora del ‘300, su cui interverrà un grande gruppo straniero. Intanto il Comune sta cercando di far passare una norma contro le locazioni brevi al turismo, una scelta che frena l’economia e toglie una fonte importante di guadagno a tanti fiorentini e imprenditori locali».

«Più volte è capitato a Firenze che a vendere gli immobili a grandi investitori privati fossero enti pubblici o partecipate pubbliche – conclude il presidente di Property Managers – Fatichiamo a comprendere quindi la congruenza in questa politica, che afferma di essere sempre a favore di Firenze. Una città che in questo modo perde suoi palazzi storici, aggravando la questione abitativa e del caro affitti che invece si dice di voler risolvere».

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