Cartelle sospese per tutti i contribuenti, e quindi anche le imprese del turismo (adv e t.o. compresi), residenti nelle zone che il governo ha identificato come rosse a causa dell’emergenza coronavirus. La sospensione degli adempimenti al Fisco è arrivata ufficialmente con la firma del decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, a cui ha fatto seguito la comunicazione del direttore dell’Agenzie delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che ha dato lo stop degli adempimenti e dei versamenti tributari, in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020, nei comuni di Lombardia e Veneto.
In particolare, spiega in un comunicato l’Agenzia delle Entrate, nelle zone interessate dal decreto del presidente del Consiglio sono stati sospesi “gli invii di comunicazioni di irregolarità, richieste di documenti per il controllo formale, cartelle di pagamento e atti di recupero dei debiti tributari affidati all’agente della riscossione”.
“Sono interessati dalla sospensione – viene specificato – i cittadini, i professionisti, le imprese e gli enti che al 21 febbraio avevano la residenza, la sede legale o operativa nei territori dei comuni individuati dall’allegato 1 al decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 23 febbraio 2020”. Nello specifico si tratta dei comuni di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, in provincia di Lodi, e del comune di Vo’ Euganeo (Padova).
Durante il periodo di sospensione, conclude l’AdE, “i sostituti d’imposta con sede legale o operativa negli stessi comuni non operano le ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e le ritenute sui compensi e altri redditi corrisposti dallo Stato”.
Intanto, per venerdì 28 è in programma un tavolo del Mibact con le associazioni di categoria del turismo, durante cui si prevede venga affrontato il tema relativo al fisco anche per quanto riguarda il resto delle imprese turistiche italiane, andando oltre le cosiddette zone rosse, che stanno accusando il calo delle prenotazioni (oltre che il momentaneo stop dei viaggi d’istruzione) dovuto appunto al coronavirus.