Fisco, Claudi (Fiavet): «Così si fatturano i servizi prenotati con le ota»
«L’evoluzione tecnologica è molto veloce e accanto alle ota più conosciute come Booking ed Expedia, sono sorti e cresciuti marketplace come Getyourguide e Civitatis che hanno una loro specificità e una metodologia di lavoro che richiede molta attenzione al momento della contrattualizzazione». A dirlo è Caterina Claudi, consulente fiscale di Fiavet Confcommercio, alle agenzie di viaggi presenti al seminario dal titolo “Fatturazione per servizi prenotati con le ota”.
La consulente, durante l’evento, distingue inizialmente la posizione dell’e-commerce dal marketplace: «Con l’e-commerce vendo direttamente tramite la mia agenzia, mentre il marketplace è una piattaforma che non mi appartiene, quindi, nel primo caso sono io a emettere fattura, nel secondo, sono io a vendere, ma devo una parte al portale per la commissione».
Caterina Claudi avverte che le piattaforme si diffonderanno sempre più; è prossima anche l’apertura di Amazon per i prodotti turistici veicolati verso il cliente esterno, che non è più solo italiano, ma anche di altre nazionalità e potrà scegliere e comprare in tempo reale anche dall’altra parte del globo. Questo crea delle criticità legate alla fatturazione. Se il cliente chiede la fattura è necessario fornirla, poiché i marketplace fungono da intermediari tra l’agenzia, fornitrice del servizio, e il cliente finale che usufruisce del servizio. Se l’agenzia mette il suo prodotto nel marketplace, questi diventano intermediari, e si prenderanno una commissione che sarà formalizzata con una fattura in regime ordinario. Diversa la situazione dell’agenzia di viaggi acquirente, quando si acquista un prodotto al netto e si rivende al prezzo che si vuole.
Gli incassi dal marketplace vanno registrati in contabilità e riportati nel registro dei corrispettivi. Le vendite online sono esonerate da emissione di scontrino fiscale e fattura, a meno che non venga richiesta espressamente.
«Anche se all’estero non richiedono la fattura – afferma Caterina Claudi – non importa, va sempre emessa perché ogni volta che si incassa bisogna farlo, se il marketplace è internazionale va emessa la fattura di cortesia».
La cosa più importante, secondo la consulente Fiavet, «è la sigla del contratto con il marketplace. Ognuno ha un metodo diverso per i pagamenti, quindi bisogna verificare se il rapporto dell’agenzia di viaggi è come fornitore o utilizzatore: se siete utilizzatore gli incassi sono i vostri, se siete fornitore bisognerà emettere una fattura al netto del servizio che state vendendo».
Infine la consulente Fiavet ha ricordato che tutti i servizi sui marketplace sono equiparati alle norme delle vendite a distanza, si hanno quindi una serie di obblighi che appartengono alla regolamentazione di questa sfera.