by Andrea Lovelock | 12 Novembre 2020 9:52
Mini-lockdown del fisco che ha stabilito la sospensione, fino al 31 dicembre 2020, dei termini di pagamento delle entrate tributarie e non tributarie relative alle cartelle esattoriali e agli avvisi di accertamento esecutivi, rateazioni comprese.
I piani rateali presentati fino al 31 dicembre prossimo beneficeranno della cosiddetta decadenza allargata, che si verificherà con il mancato pagamento di dieci rate, anche non consecutive, anziché le ordinarie cinque.
Sospesi, poi, sempre fino a fine anno, anche i pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione su stipendi, salari e altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego.
Esplicita richiesta, inoltre, da parte dei dottori commercialisti di un ulteriore slittamento degli adempimenti fiscali per carenza di personale negli studi professionali falcidiati dal coronavirus. Se il governo dovesse prendere in considerazione queste sollecitazioni – che si aggiungono alle pressioni di alcune parti politiche richiedenti uno slittamento nelle scadenze fiscali e previdenziali – è possibile che a breve ci sia un ulteriore provvedimento di sospensione.
Un’altra buona notizia riguarda le imprese insolventi: in base a un emendamento approvato in questi giorni dalla Commissione Affari Costituzionali sarà, infatti, possibile ottenere l’omologazione di concordati preventivi e accordi di ristrutturazione anche in presenza di un parere contrario del fisco e degli enti di previdenza (Inps).
La condizione essenziale sarà poter dimostrare che la liquidazione del proprio patrimonio nell’ambito del fallimento è meno vantaggiosa della proposta formulata, così dunque il tribunale potrà omologare l’accordo di ristrutturazione dei debiti o il concordato.
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