by Redazione | 25 Febbraio 2021 15:44
In seguito alla manifestazione dei sindacati del trasporto aereo davanti a Montecitorio, a Roma, la Fit Cisl nazionale ha consegnato al ministero dei Trasporti e a tutti i livelli istituzionali e gli stakeholder coinvolti nel trasporto aereo un manifesto chiedendo al governo di inserire proprio il trasporto aereo nel Piano di ripresa economica.
«Il caso Alitalia è la punta dell’iceberg di una realtà in cui la crisi si è palesata già prima della pandemia e le aziende coinvolte sono tante. Con l’emergenza pandemica la situazione si è ineluttabilmente aggravata e oggi a soffrire è l’intero settore, indotto compreso, e la possibilità che si generi un effetto domino sull’economia italiana si fa sempre più concreta», ha dichiarato Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl.
L’auspicio del sindacato è che già dall’incontro del 1° marzo con il neo ministro dei Trasporti Enrico Giovannini si possa subito entrare nel merito «per affrontare le criticità e individuare le soluzioni. Parliamo di un settore che dà lavoro a quasi 42mila persone e non ci sono solo i vettori come Alitalia, Air Italy, Norwegian, Ernest Airlines, Blue Panorama eccetera, ma anche le aziende di handling, catering, pulizia e altre attività complementari e accessorie».
In sostanza, la Fit Cisl chiede al governo di inserire anche il trasporto aereo nel piano di Ripresa economica; salvaguardare i livelli occupazionali e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore; attivare un coordinamento fra i vari ministeri interessati (Mit, Mise, Mef, Lavoro) per gestire la crisi del settore e prorogare gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti fino alla cessazione della pandemia; completare la riforma del sistema del trasporto aereo, per combattere tutte le forme di dumping contrattuale e impedire che la concorrenza sia a discapito della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Inoltre, il sindacato chiede all’esecutivo Draghi di varare il piano nazionale di riordino degli aeroporti nazionali “eliminando le attuali asimmetrie competitive fra aeroporti affinché si sviluppi una adeguata intermodalità; e di perfezionare l’iter per consentire l’operatività della nuova compagnia di bandiera affinché la stessa (Ita) esca dalla fase di stallo e acquisisca gli asset necessari all’avvio dell’attività, a partire dal brand Alitalia.
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