L’onda green arriva anche in aeroporto e coinvolge, prima di tutto, le compagnie aeree. Con i cambiamenti climatici che stanno diventando sempre più influenti, le compagnie aeree presto dovranno fare i conti con il rispetto dei limiti di emissione di Co2 richiesti dalla Ue. Basti pensare, infatti, che l’inquinamento da anidride carbonica causato dai voli in Europa è aumentato del 26,3% negli ultimi cinque anni, superando di gran lunga qualsiasi altra modalità di trasporto.
Il problema, che in alcuni casi si è trasformato perfino in flight shaming, è stato affrontato anche nell’ultima Assemblea generale di Iata tenutasi a Seoul durante il quale le compagnie aeree si sono impegnate a ridurre le emissioni internazionali del trasporto aereo al 50% dei livelli del 2005 entro il 2050.
Ad oggi, secondo l’Atmosfair Airlines Index, i vettori più green per il lungo raggio sono Tui Airways, la compagnia low cost britannica, seguita da Air Canada e Klm.
Mentre nella classifica generale, al secondo posto sale Latam, al terzo la China West Air, mentre Tui conserva il primo posto. In generale, quinsid, sfettano le compagnie aeree che possono vantare flotte più recenti o rinnovate grazie a velivoli come il Boeing 787-9, Airbus A350-900 e A320neo che sono tra i più efficienti in termini di consumo di carburante nell’industria aeronautica.
Nella classifica dei vettori green, poi, Alitalia si piazza al 65° posto, precedendo compagnie come Lufthansa (al 66°), Singapore Airlines (al 67°), Air France (al 73°) o British Airways (al 74°).