Flybe in liquidazione, chiude il vettore britannico
L’emergenza da coronavirus ha fatto la prima vittima nel mondo dei cieli europei. Flybe, vettore britannico regionale con sede a Exeter con 2mila dipendenti, è stata messa in liquidazione dopo non aver potuto restituire un prestito statale da 100 milioni di sterline ricevuto lo scorso gennaio.
La notizia era già circolata nei giorni scorsi, quando la flessione della domanda aveva avuto un picco negativo dovuto all’epidemia da Covid-19. «È un giorno triste per l’aviazione del Regno Unito», ha detto il numero uno della Civil Aviation Authority, Richard Moriarty.
Flybe, di recente rinominata in Virgin Connect, è di proprietà di tre azionisti: Virgin Atlantic con il 30%, Stobart Group (stakeholder del Southend airport) con il 30% e Cyrus Capital Partners con il 40%. Il suo network comprende 80 aeroporti in 15 differenti Paesi, anche se la maggior parte del traffico riguarda il mercato domestico, in particolare modo sugli scali di Aberdeen, Belfast City, Manchester e Southampton.
Nelle settimane passate, le prenotazioni del vettore erano crollate del 50% e la situazione di emergenza si era da subito fatta grave, nonostante il pacchetto di misure messe in atto dall’esecutivo e la decisione del management di tagliare gli stipendi ai dipendenti, posticipare i pensionamenti e offrire allo staff di terra una serie di vacanza non retribuite. Al momento, tutti i voli del vettore sono stati cancellati.