Con un viaggio a bordo del leggendario elettrotreno Arlecchino ETR 252, prodigio della tecnica dell’industria ferroviaria italiana del dopoguerra, sono iniziate le celebrazioni dei dieci anni della Fondazione Fs, nata il 6 marzo 2013 con l’obiettivo di recuperare, preservare e valorizzare il patrimonio storico delle ferrovie italiane.
Un progetto ambizioso per promuovere il turismo lento, sostenibile e di prossimità, alla scoperta delle ricchezze del territorio italiano e dei suoi borghi a bordo dei treni storici e su linee ferroviarie recuperate dall’abbandono
“In carrozza!” A rispondere la mattina dell’8 marzo all’invito del capotreno a salire sull’Etr 52 in attesa sul Binario 1 della Stazione di Roma Ostiense, c’erano tra gli altri, la ministra del turismo Daniela Santanchè, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, Luigi Cantamessa, dg della Fondazione Fs e Maria Venier, madrina della Manifestazione.,
Inaugurato il 23 luglio 1960 per le Olimpiadi di Roma e recuperato dalla Fondazione Fs l’Arlecchino è partito alla volta del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa tra San Giorgio a Cremano e Portici, luogo iconico per la storia delle ferrovie italiane, dove il 3 ottobre 1839 nel Regno delle Due Sicilie veniva inaugurata la Napoli Portici, prima strada ferrata d’Italia.
Ad aprire le celebrazioni nei locali delle ex Officine di Pietrarsa, i saluti di Monsignor Liberio Andreatta, presidente della Fondazione Fs, di Luca Torchia, chief communication officer del Gruppo Ferrovie dello Stato e del Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante.
«Il ruolo della Fondazione Ferrovie dello Stato nel valorizzare il patrimonio culturale e il turismo italiano nella riscoperta dei luoghi e dei borghi storici è importantissimo – ha dichiarato la ministra del Turismo Daniela Santanchè – Quella del treno lento è una esperienza bellissima. Non è un trasporto, è un viaggio che permette di apprezzare anche le parti dell’Italia meno conosciute. Un interesse dimostrato dal crescente aumento dei flussi turistici sui treni storici comprovati dai continui sold out. Siamo abituati in un mondo dove tutto è velocissimo e i treni italiani in questo sono all’avanguardia nel mondo, ha continuato il ministro, ma oggi abbiamo imparato ad apprezzare anche il viaggio lento che diventa un modo di pensare e l’occasione di guardare fuori dal finestrino per poi fermarsi in luoghi unici e inaspettati».
Intervistato da Mara Venier, il direttore della Fondazione Fs Luigi Cantamessa, ha espresso la sua soddisfazione: «Mai avremmo pensato di fare 10 anni in questo modo in un momento storico in cui il turismo ferroviario torna a essere centrale nella discussione di un trasporto sostenibile e lento. Le ferrovie hanno messo al sicuro non solo il loro passato ma hanno investito nel loro futuro prossimo, quello di un treno a portata di tutti e utilizzato non solo per motivi di spostamento e di lavoro ma anche per il tempo libero. La Fondazione ha fatto squadra. Una grande intuizione che è diventata una bella storia italiana».
Cantamessa ha concluso la giornata con l’inaugurazione della mostra fotografica La storia diventa futuro. Duecento scatti originali per testimoniare la missione storica e culturale della Fondazione Fs. Una bella storia lunga 10 anni di impegno, passione, amore e cultura ferroviaria, che guarda al futuro e alle sue nuove sfide per continuare a raccontare il ruolo delle ferrovie italiane e di un’azienda che da oltre 100 anni traina lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese.
Dieci anni intensi che hanno portato alla riattivazione di oltre quattrocento mezzi d’epoca che corrono sui mille chilometri di linee storiche che sono state riaperte per sviluppare un turismo lento e sostenibile che si snoda in paesaggi unici da ammirare al finestrino.