Fondo europeo per il turismo: asse Franceschini-5 Stelle
Primo passo concreto del governo italiano con l’Unione europea in materia di turismo con la proposta del ministro Mibact, Dario Franceschini – avanzata nel corso della riunione con gli omologhi ministri europei – per un Fondo Speciale per il Turismo che contempli una iniezione di liquidità e regole comuni per la mobilità dei turisti europei. Proposta che trova la sponda nell’interrogazione avanzata dagli europarlamentari 5 Stelle, Laura Ferrara e Mario Furore.
Franceschini ha sottolineato come «il settore del turismo sta vivendo una crisi senza precedenti e l’Europa deve adottare rapidamente misure straordinarie da affiancare a quelle nazionali che da sole non bastano. Il Recovery Fund che chiediamo dovrà assicurare una forte iniezione di liquidità con un’azione di coordinamento europeo per gestire la ripresa delle attività, la mobilità delle persone e gli aspetti legati alla salute degli operatori e dei viaggiatori. È essenziale scongiurare le tentazioni di alcuni Paesi di agire autonomamente, a proprio vantaggio, su decisioni fondamentali come la libera circolazione delle persone tra Paesi».
L’INTERROGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. Ad appoggiare, indirettamente, la proposta di Franceschini, è giunta in queste ore la notizia di un’interrogazione degli europarlamentari 5 Stelle, Laura Ferrara e Mario Furore, che in una nota congiunta evidenziano come “nonostante il contributo del settore per un buon 11% al Pil europeo, il turismo – pur disponendo di una propria base giuridica nei Trattati Europei del 2009 – non beneficia di una linea di finanziamento autonoma nell’ambito del Quadro Finanziario Pluriennale. L’emergenza del coronavirus ha messo in ginocchio l’intero comparto ed è questa l’occasione giusta per avviare un nuovo Programma Europeo per il turismo con l’erogazione di fondi ad hoc”.
La nota di Ferrara e Furore si conclude con una pressante richiesta: “Questa emergenza impone scelte coraggiose e per questo che riteniamo necessario istituire una linea di bilancio dedicata nel QFP 2021-2027 col progetto di un Recovery Fund e contestualmente chiediamo alla Commissione Ue l’adozione di misure straordinarie, a valere sul bilancio corrente, come forma di ristoro e di sostegno nei confronti di tutti gli operatori del turismo”.
LE CRITICHE DI CONFTURISMO. Nel frattempo, però, in Italia arriva l’affondo di Confturismo contro Dario Franceschini sia sul Fondo Speciale, sia rispetto ai dati previsionali dell’estate presentati da Enit.
Il presidente Luca Patanè, infatti, ribadisce che non si può attendere la mossa dell’Europa con le auspicate misure per l’emergenza covid-19, prospettate da Franceschini. «Non usiamo l’alibi dell’Europa mentre ancora aspettiamo concreti interventi nazionali per il settore dall’inizio della crisi. Purtroppo registriamo dati drammatici, altro che i 20 miliardi di euro di perdita di spesa dei turisti stranieri previsti da Enit. Saranno almeno 3 volte tanto, considerando anche i settori che ruotano intorno al turismo, più altrettanti sulla spesa dei turisti Italiani: quindi ben 120 miliardi di riduzione consumi da qui a fine anno e più di 1 milione di posti di lavoro a rischio».
E Patanè prosegue anche con un commento circostanziato sulla fase 2: «Posticipa ulteriormente la riapertura della maggior parte delle nostre attività, per questo servono misure immediate per il turismo che chiediamo dall’inizio della crisi: indennizzi sulle perdite, un fondo specifico per le emergenze del turismo, credito d’imposta sugli affitti di locali e rami d’azienda, interventi specifici per le attività su concessioni demaniali e detrazione Irpef per le spese dei turisti tutti, non solo quelli delle fasce a basso reddito».