SoftBank, fondo tech e colosso delle tlc giapponese, ha scelto di scommettere sul car sharing. E quindi su Uber, leader di mercato, e anche sui suoi rivali. Secondo il Wall Street Journal la società nipponica avrebbe infatti avviato una trattativa con l’azienda californiana per entrare nel suo capitale, staccando addirittura un assegno miliardario per una quota di partecipazione consistente.
Un interesse, quello di SoftBank, che fa seguito all’investimento in tre compagnie di car sharing asiatiche: si tratta di Grab, che opera a Singapore e nel Sudest asiatico, di Ola in India e di Didi Chuxing in Cina. Operazioni avviate e perfezionate, che quindi portano queste aziende (più piccole) a difendersi contro il colosso Uber, rafforzando la rispettiva posizione nel mercato. E le fette più consistenti di finanziamenti sono arrivate proprio da SoftBank, in capitali freschi.
La crescita delle rivali, inoltre, arriva in un momento di crisi per la società californiana, travolta – così come viene riportato da Il Sole 24 Ore – da una serie di scandali legati a casi di molestie sessuali in azienda che hanno portato a licenziamenti e danneggiato enormemente la reputazione. Uno stato di crisi culminato poi lo scorso 20 giugno, con i saluti di Travis Kalanick, ceo e cofondatore di Uber.