Fontana di Trevi a numero chiuso: il piano di Roma Capitale
Bella e accessibile, ma con moderazione. Contro l’overtourism e il turismo “selfie-dipendente”, anche in vista del Giubileo, l’amministrazione comunale di Roma rilancia l’idea di prenotazioni e numero chiuso per poter visitare Fontana di Trevi. Lo chiede con forza ancora una volta con un appello su Instagram l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato. E il sindaco Roberto Gualtieri rilancia, confermando che il Campidoglio sta lavorando alla soluzione migliore per gestire i flussi di turisti.
L’idea è chiara: i vacanzieri per poter ammirare la Fontana di Trevi da vicino, nel catino gradinato, dovranno prenotare, magari con un QR code, e pagare un ticket simbolico , forse 2 euro. Questo solo per i turisti, i romani potranno continuare a godere liberamente della bellezza del simbolo della Dolce vita.
Lo spiega bene Onorato: «Dobbiamo fare in modo che il turismo sia più compatibile con la vita dei romani e che sia più decoroso e si riesca a integrare nella quotidianità della città». Tra le idee, «quella di chiudere e contingentare gli ingressi a uno dei monumenti più belli al mondo. Vogliamo rendere la visita a Fontana di Trevi veramente un’experience, e non un caotico darsi spallate tra un turista e l’altro per cercare l’angolazione migliore del selfie». Come funzionerà? «Una prenotazione elettronica, gratuita per i romani, un biglietto simbolico di 2 euro. Soldi reinvestiti per creare lavoro, perché a quel punto investiremo stewart e hostess che potrebbero regolare l’ingresso e l’uscita magari per uno slot di 30 minuti».
Si pensa di adottare un sistema flessibile, magari con accesso libero dopo le 22, con un modello che potrebbe essere replicato in altre zone della città, offrendo una soluzione equilibrata per gestire i flussi turistici.
Gualtieri conferma che si sta ragionando su questa ipotesi. «La situazione a Fontana di Trevi sta diventando tecnicamento molto difficile da gestire ce lo dicono sempre anche gli agenti della polizia locale. C’è una concentrazione di folla che rende difficile una fruizione adeguata del monumento e anche spesso poi occasione di degrado. Adesso si tratta di studiare la modalità migliore per riuscire a gestire i flussi per tutelare il monumento e la qualità della fruizione che deve essere consentita, anche nell’interesse dei turisti che arrivano da tutto il mondo per godere della sua bellezza. Ne abbiamo parlato con l’assessore Onorato e abbiamo deciso di studiare alcune soluzioni tecniche su cui stiamo lavorando, che sono effettivamente quelle che lui ha anticipato».
Attualmente è difficile stimare il numero preciso di visitatori giornalieri di Fontana di Trevi. Si parla di migliaia di persone ogni ora, tutte attratte dal tradizionale gesto di lanciare una monetina. Un sistema di prenotazione permetterebbe, non solo di gestire i flussi turistici, ma anche di ottenere dati precisi sull’affluenza, consentendo di valutare l’impatto reale di questo straordinario monumento a cielo aperto. Inoltre, un controllo più attento degli accessi sarebbe fondamentale per prevenire atti di vandalismo e garantire il rispetto dell’opera d’arte.