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Forbes e i supermen del turismo

ezhaya forbes da pier

Una leadership innovativa, digitale e attenta alla sostenibilità, tale da guidare le aziende verso le sfide del futuro. È sulla base di tali caratteristiche per Forbes Italia ha stilato, come di consueto, la lista dei 100 migliori manager d’Italia. Un parterre d’eccezione che vede quest’anno anche la presenza del turismo con quattro grandi nomi: Pier Ezhaya, general manager tour operating Alpitour World, che riveste anche la carica di presidente Astoi Confindustria Viaggi; Giuseppe Pagliara, fondatore e ceo di Nicolaus Tour; Leonardo Massa, vice president Southern Europe della divisione crociere del Gruppo Msc; e Davide Catania, ceo di Alidays.

Sebbene il riconoscimento sia prestigioso e rigorosamente ad personam, Ezhaya (qui intervistato da Massimiliano Carrà) decide di condividerlo con la sua «squadra spettacolare». Così la descrive in un lungo post su LinkedIn, in cui definisce «furto di merito» l’ipotetica intestazione solo ed esclusivamente a se stesso di tale menzione.
Riportiamo di seguito il suo pensiero, che vale la pena leggere facendone tesoro.

“Nel numero di ottobre Forbes mi ha incluso tra i 100 migliori top manager italiani del 2024. È un riconoscimento che mi inorgoglisce molto; primo perché proviene da una testata di grande rilevanza nel mondo economico, manageriale ed imprenditoriale, secondo perché è un riconoscimento che per estensione viene dato ad Alpitour e al turismo italiano che finalmente entrano in questo ranking e infine perché costituisce una gratificazione personale ad una lunga carriera sempre vissuta in questo amato settore.
Quando mi venne assegnato il primo incarico di responsabilità a capo di un team, Carlo Cutturini – il mio capo di allora che mi fu d’ispirazione per tutta la mia carriera – mi mise in guardia dicendomi che essere al vertice di una piramide significava assumersi gli onori ma anche gli oneri di quella posizione.
Questa frase l’ho poi sentita ripetere moltissime volte in tanti altri contesti ed è diventata sempre più mia. Mi sembrava vera quanto giusta.
Fino a qualche anno fa. Ho infatti gradualmente abbandonato questa linea guida perché ho visto da vicino le dinamiche che muovono una squadra ed incidono sui risultati.
Ora credo che chi stia al vertice di una piramide debba prendere possesso degli oneri mentre gli onori deve consegnarli – o almeno condividerli – con la sua squadra. Impossessarsi di quegli onori senza dividerli con chi li ha generati corrisponde ad un “furto di merito” e ad uno stupido protagonismo in ragione del proprio ego.
D’accordo, è giusto che sia il “capitano” a ritirare il premio ma non distribuirlo a chi l’ha reso possibile è un errore mortale.
Io guido una squadra spettacolare che – nonostante personalità molto forti – è votata all’onestà intellettuale, all’amore per la verità e ai risultati del team e non della singola verticale che ciascun membro governa.
Quando vedi accadere questo devi fare solo una cosa: fermarti ad ammirare la chimica preziosa che solo persone di grande statura umana possono offrire.
Ecco perché questo riconoscimento di Forbes non è mio ma va a Tommaso Bertini, Franco Campazzo, Paolo “Pagu” Guariento, Marco Maggioni, Massimo Mariani, Paolo Meroni, Ornella Panzeri, Claudia Riccadonna e Alessandro Seghi. E ovviamente va, per derivata, alle loro rispettive squadre.
Grazie per il “cosa” ma soprattutto per il “come”.
Una squadra sana non fornisce solo un bell’ambiente dove lavorare ma è un formidabile moltiplicatore di risultati economici. Perché funzioni devi far prevalere la generosità, l’onestà e l’interesse del gruppo su quello del singolo. Se le regole d’ingaggio sono chiare nessuno giocherà in difesa; però, ci devi credere al 100%”.

Anche Davide Catania decide di condividere il premio, e non solo con i suoi, ma anche con i fornitori e con la distribuzione, cinghia di trasmissione fondamentale per l’affermazione di un tour operator. Lo fa anch’egli a mezzo LinkedIn:

“Ringrazio i miei colleghi di Alidays Travel Experiences, veri artefici, costruttori e piloti dell’azienda. Ringrazio i partner. Un enorme ringraziamento va alle agenzie di viaggi che mi hanno consentito negli anni di crescere, di imparare e di trovare ogni giorno un motivo per ‘immaginare’ il domani, senza mai perdere di vista la quotidianità.
Aggiungo che è per me un grandissimo onore condividere la menzione con illustri nomi, di riferimento per il turismo italiano e non solo”.

Nella classifica di Forbes Italia, come si diceva, c’è anche Giuseppe Pagliara, fondatore con il fratello Roberto, del Gruppo Nicolaus e ora – dopo aver acquisito anni fa il brand – artefice della rinascita in chiave upscale di Valtur. A celebrarne la menzione è OstuniNotizie, che di lui scrive quanto segue:

Pagliara si è affermato come figura di spicco nel settore turistico italiano, diventando un punto di riferimento per politici, manager bancari e imprenditori del settore. Lo scorso anno è stato parte della delegazione di soli cinque imprenditori che ha accompagnato il ministro del turismo, Daniela Santanchè, in una missione ufficiale in Corea del Sud e Cina. La selezione di Pagliara tra i top 100 manager rappresenta un ulteriore riconoscimento per un imprenditore che ha dimostrato di avere una visione strategica e una forte capacità di realizzazione, soprattutto in un settore competitivo come quello turistico. Nonostante le difficoltà, il legame con il sud e la sua Ostuni gli ha permesso di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, con un forte impatto sia a livello economico che sulla qualità dei servizi offerti a livello internazionale”.

Ai supermen del turismo selezionati da Forbes vanno i più sentiti complimenti de L’Agenzia di Viaggi Magazine.

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