«Pur essendo alle Baleari, a Formentera non abbiamo problemi di overtourism, qui si può venire tranquillamente senza trovarsi tra la folla». Così ha accolto il trade e la stampa Leonardo Metastasio, tourism promotion manager di Formentera alla serata di Roma tutta dedicata a quella che gli abitanti definiscono “la sorella bella di Ibiza”.
Ed effettivamente hanno ragione, perché Formentera, dove non c’è aeroporto e la si può raggiungere solo con traghetti da Valencia o Ibiza in circa 40 minuti, la più piccola delle quattro isole Baleari è un vero angolo di paradiso con le sue spiagge di sabbia bianca, le acque turchesi e con poche strade che uniscono i suoi punti chiave.
Una mare tanto bello e pulito di cui gli abitanti vanno più che orgogliosi mantenuto così dalla posidonia che circonda tutti i fondali dell’isola con i suoi 7 chilometri. Un vero tesoro, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.
«Tutta l’isola è parco nazionale marino nato per preservare la posidonia, un’alga preziosa per l’ecosistema da tutelare ad ogni costo perché è la vita dei nostri fondali marini, tanto che stiamo pensando di fare una legge che vieti l’uso di determinate marche di creme solari che, è stato provato, la danneggiano, come già fanno alle Hawaii», sottolinea Metastasio.
L’isola fa della sostenibilità ambientale e della preservazione dei suoi luoghi il biglietto da visita da mostrare ai suoi visitatori e la promozione turistica passa per questa direzione.
Tutte le numerose iniziative dell’ente del turismo, che sono state illustrate durante l’incontro, sono rivolte a un turista che mette al centro del suo viaggio il rispetto per l’ambiente che lo accoglie. Quindi, qui, no alle inquinanti discoteche, che invece caratterizzano la sua vicina Ibiza, ma posto solo per i chiringuiti, location ideale per ammirare il tramonto con un leggero sottofondo musicale. No alla macchine sull’isola per tutta la stagione estiva: i viaggiatori che desiderano portare il proprio veicolo (auto/moto) sull’isola dovranno ottenere un permesso speciale.
Vietato anche l’uso di quad, roulotte o camper, così come non è consentito l’accesso ai veicoli noleggiati dai turisti in visita sull’isola in altre destinazioni diverse da Formentera. Sì invece all’uso della bicicletta con cui girare e scoprire tutta l’isola grazie a 30 circuiti verdi da percorrere anche a piedi. Sì all’astroturismo per l’osservazione di stelle e costellazioni, possibile grazie a un cielo non inquinato dalle troppe luci. Sì a una gastronomia che si basa su prodotti locali, incluse le tante ricette con il pesce tipico di questi fondali, simile alla razza, che seccato al sole e al vento è usato in mille ricette. Sì al turismo sportivo: l’isola sta promuovendo tante gare dedicate al trial e alla corsa, tutte fuori stagione, per far conoscere e promuovere la bellezza dei luoghi tutto l’anno.
«Stiamo investendo molto e con risultati incoraggianti per attirare un certo tipo turismo, familiare, e non giovanissimo, che possa apprezzare la tranquillità dell’isola – specifica il promoter – Oltre a gare di corsa e bicicletta, organizziamo anche festival per altri sport, come il Formentera zen, dedicato allo yoga, oppure eventi dedicati alla musica, come il Jazz Festival o il Flower Power che festeggia gli hippy e le sonorità degli anni ’60 e‘70».
Piace molto ai turisti italiani, che hanno scoperto l’isola proprio negli anni in cui Formentera era stata eletta casa dagli hippy di tutto il mondo e non a caso siamo il secondo mercato turistico, dopo quello nazionale. Questa è la sorella bella di Ibiza, dove ancora esistono i famosi mercatini simbolo dei figli dei fiori. Qui però gli italiani arrivano in genere organizzandosi da soli, perché da un punto di vista della promozione e dei tour operator l’offerta è limitata.
Su questo l’ente del turismo ha le idee chiare: «L’isola non ha mai voluto tanti alberghi o grandi strutture e la nostra politica continua ed essere quella, necessaria per preservarla da un’invasione di massa. Al momento abbiamo tanti aparthotel e abbiamo previsto alcune ristrutturazioni di alberghi ormai datati, ma i posti letto non superano gli 8mila e, in particolare, abbiamo messo un tetto anche alla possibilità di affittare da parte dei privati, che possono farlo solo nella zona turistica principale, Sant Francesc Xavier, anche il capoluogo dell’isola, dove si possono locare solo appartamenti in condominio, altrimenti fuori città si possono richiedere solo case isolate o ville».
Una soluzione chiara per fermare l’invasione del turismo cheap e aprirsi, in via indiretta, sempre di più a un turismo più esclusivo, un po’ radical chic, attirando la versione glamour dei figli dei fiori poiché l’isola è piena di splendide ville in affitto non proprio alla portata di tutti.