by Gabriele Simmini | 13 Settembre 2019 15:58
Ostelli in centro città, con design curato e soluzioni per tutti: anche per le famiglie. AO Hostels & Hotels è una realtà che da piccola catena berlinese si è diffusa in tutta Europa raggiungendo quest’anno 39 strutture prenotabili in 23 città e 8 Paesi, tra cui l’Italia (a Venezia, ndr).
Negli ultimi anni, due sono stati i passaggi decisivi per un’azienda che oggi conta 170 milioni di euro di fatturato e un’occupazione media di circa il 68%: prima l’ingresso nel sistema di prenotazione Kreosoft che fa entrare la catena nel circuiti di prenotazione B2B[1] e nelle agenzie di viaggi; poi l’estensione sul concetto di ostello family friendly[2].
«Ora abbiamo un piano di espansione importante, perché siamo pionieri dell’idea di rendere il viaggio accessibile a tutti, in particolare alle famiglie, classi in gita e gruppi – sottolinea Phillip Winter, chief marketing officer di AO – Il nostro motto, infatti, è “everyone can travel” , che tradotto significa: ottimo rapporto qualità-prezzo, sistemazione nelle zone più centrali, servizio personalizzato e le più moderne tecnologie».
Cosa vuol dire un ostello formato famiglia?
«Vogliamo dare la possibilità anche alle famiglie di soggiornare nelle nostre strutture e sentirsi a loro agio come fossero in un hotel. Per questo negli ostelli abbiamo ricreato un angolo dedicato ai più piccoli, con giochi di vari tipi e adatti a tutte le età. Ci sono le family room, molto ampie, con un letto per i genitori e letti a castello per i bambini, dove possono stare anche le famiglie più numerose. Proprio per agevolare i viaggi in famiglia, abbiamo una speciale offerta che include il pernottamento gratuito di due bambini fino a 6 anni e un solo supplemento di 10 euro per i ragazzi dai 7 ai 17 anni che dormono in camera con i genitori. E per chi vuole viaggiare con il minimo ingombro, offriamo la possibilità di noleggiare il passeggino direttamente da noi in struttura a 5 euro al giorno».
Quali sono i piani di sviluppo per il futuro?
«Siamo sempre alla ricerca di nuovi spazi e strutture, infatti entro la fine dell’anno abbiamo in previsione l’apertura di un nuovo ostello a Varsavia ed entro marzo 2020 puntiamo a inaugurare Budapest. L’Italia, poi, occupa una posizione centrale nei nostri piani di sviluppo in Sud Europa e oltre ai due ostelli già presenti a Venezia Mestre, speriamo di poter annunciare presto nuove aperture in città come Milano, Genova, Bologna, Firenze, Siena e Roma».
Quali sono i riscontri per le strutture a Venezia?
«Molto buoni, possiamo dire che avremo un anno da record. Già nel primo semestre 2019, nelle due strutture Venezia Mestre e Venezia Mestre 2, abbiamo registrato più di 150mila pernottamenti».
Quanto conta il mercato B2B per AO?
«Circa il 25% del nostro business e, ovviamente, sono perlopiù agenzie specializzate in viaggi di gruppo, ma vogliamo crescere ancora. In Italia stiamo preparando promozioni e incentivi ad hoc proprio per questo settore».
Come sarà l’ostello del 2025?
«Si sta trasformando sempre più in un luogo multifunzionale e interdisciplinare, sia per il tempo libero che per il lavoro. Con l’evoluzione da alloggio economico a valida e reale soluzione per famiglie, gruppi, viaggiatori singoli e business traveller, l’ostello diventerà un luogo nel quale convergono, in maniera sempre più chiara e stretta, anche le diverse aree della vita. Inoltre, quanto più la posizione dell’ostello è centrale, tanto più vivace e diversificato sarà lo scambio e l’interazione con il quartiere e la città. L’ostello non è più soltanto un posto dove pernottare, ma anche un luogo creativo importante per la cultura, l’arte, l’apprendimento, l’educazione e molto altro».
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