Dario Franceschini torna al ministero per i Beni culturali, così come il turismo torna al Mibac(t) dopo una parentesi di un anno all’Agricoltura. Previsioni in buona parte azzeccate con l’annuncio della nuova squadra del governo Conte bis, in queste ore al Quirinale.
Per Franceschini, 60 anni, ferrarese e una lunga militanza nel Pd, si tratta di un ritorno che potrà significare, soprattutto per il settore del turismo, la ripresa di alcuni provvedimenti che avevano avuto la sua firma, come il Piano Strategico per il Turismo e il tax credit che erano diventati anche i punti di forza del suo dicastero durante il governo Gentiloni.
Difficile prevedere quale sarà la squadra che Franceschini intenderà comporre in pochi giorni per seguire le vicende del turismo. Ci si ricorderà che alla direzione generale del turismo di due anni fa sedeva Francesco Palumbo, che oggi è direttore di Promozione Toscana.
L’aspetto positivo che verrà sicuramente rimarcato dalle associazioni di categoria è la conoscenza di un interlocutore istituzionale che ha sempre fortemente creduto nel binomio turismo-arte, rispetto alle indicazioni del ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio del governo gialloverde, che aveva fortemente voluto l’affiancamento del settore alle politiche agricole, rilanciando il tema delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche come punti di forza del nostro incoming.
Ora si apre anche una stagione di nuove interlocuzioni con i vertici Enit, appena nominati, e con attori importanti come il Gruppo Fs e Alitalia, uniti da una non facile soluzione della vicenda del vettore, alla ricerca di un pieno rilancio che potrebbe dare un sostanzioso contributo anche al settore turistico.