by Giorgio Maggi | 2 Aprile 2017 8:08
Alta velocità al sud, Ponte sullo Stretto e tassa di soggiorno da rivedere. Le tre ricette per il turismo di domani il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, le enumera dal palco dell’annuale forum dello studio Ambrosetti di Cernobbio.
«Tutti nel settore dell’ospitalità devono pagare la tassa di soggiorno, Airbnb compreso. Un fenomeno che deve essere regolamentato al più presto», ha detto il ministro. E ha aggiunto: «Ne stiamo discutendo, pensiamo di inserire un meccanismo legato al prezzo, di certo quello legato alle stelle è del tutto superato».
Ma per sviluppare l’incoming in Italia servono (anche) le infrastrutture, prime fra tutte il completamente dell’Alta velocità al sud («deve arrivare a Catania e a Palermo») e, dunque, la costruzione del Ponte sullo Stretto. «Il fatto che non più del 15% del turismo internazionale non vada al di sotto di Roma dipende anche dalla mancanza di infrastrutture», ha proseguito Franceschini. Che ha poi detto: «Sogno di realizzare l’Alta velocità anche sulla dorsale adriatica, da Bologna a Taranto», magari spostandola dalla costa e recuperando così 500 chilometri di mare. E poi serve una connessione tra sistema aeroportuale e ferroviario, «è una delle prime cose che ci ha chiesto Etihad».
Più in generale però, è il ruolo dell’Italia nello scenario mondiale del turismo a stare cambiando. «Abbiamo davanti una stagione di crescita del turismo sia internazionale che domestico, dobbiamo prepararci a gestirla», tenendo conto che il solo turismo balneare non basta più. Nel mondo c’è troppa concorrenza su un segmento come questo, ha fatto notare Franceschini.
«Con il Piano Strategico abbiamo voluto sottolineare che l’Italia è un museo diffuso. E se siamo capaci di aggiungere la nostra offerta culturale al nostro mare, non temiamo confronti». E poi è fondamentale scegliere chi far venire in Italia. «Il nostro deve essere un turismo sostenibile, che porta ricchezza. È quello dei viaggiatori di alto livello, che cercano le nostre eccellenze». E sul versante della promozione, il lavoro della nuova Enit sta dando i primi risultati. «Ho visto che all’estero l’Italia incomincia a essere comunicata in modo integrato, non più solo seguendo le iniziative delle singole regioni», ha concluso.
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