by Andrea Lovelock | 30 Gennaio 2020 7:00
No al ticket d’ingresso nei luoghi aperti, sì a possibili misure tampone come il numero chiuso per limitare l’overtourism. Il ministro Mibact Dario Franceschini dà aggiornamenti sui versanti caldi del turismo di questi giorni, sia per l’outgoing (verso la Cina[1]) che per l’incoming, a margine della conferenza stampa organizzata presso la stampa estera per presentare il bando internazionale col quale verranno nominati i direttori manager per i 13 nuovi musei e istituti autonomi, tra cui la Galleria Borghese, Palazzo Venezia a Roma, il Palazzo Reale di Napoli e la Pinacoteca di Bologna.
Sul fenomeno dell’overtourism che affligge numerose città d’arte italiane, Franceschini è stato molto esplicito: «Personalmente non intendo avallare alcuna ipotesi di fissare ticket d’ingresso per luoghi aperti come piazze e vie a forte attrazione turistica, sarebbe semplicemente assurdo. Mentre reputo necessario avviare provvedimenti finalizzati a contrastare la congestione turistica, non ultimo il contingentamento dei flussi giornalieri. Se una piazza può ospitare fino a 1.000 persone, non è pensabile continuare ad accettare la presenza di volumi superiori. È anche una questione di sicurezza per i turisti-visitatori e di tutela dei beni culturali che si stanno visitando».
In altre parole, piena autonomia alle amministrazioni locali di Venezia, Firenze e Roma, sulle misure finalizzate a garantire la fruizione delle città e dei loro beni culturali, come sta avvenendo in queste ore nella Capitale con la giunta capitolina decisa a fronteggiare il caos a Fontana di Trevi con barriere “salva monumenti”.
Riguardo poi al bando internazionale indetto dal Mibact per nominare i direttori manager dei 13 nuovi musei e istituti statali, Franceschini ha premesso che: «Tale iniziativa ricalca la riforma che nel 2014 ha riguardato la gestione del sistema museale statale con la nomina di direttori di alto profilo, anche stranieri, in grado di garantire un buon funzionamento dei nostri musei. E i risultati si son visti: dal 2014 a oggi abbiamo registrato un +34% di visitatori, passando da 40,7 milioni di ingressi a 54,6 milioni. Così come viene confermata la modalità che prevede un meccanismo alla Robin Hood riguardo agli incassi: il 20% degli introiti di tutti i musei statali vengono versati in un Fondo di solidarietà che aiuterà i piccoli musei che non possono permettersi i numeri dei maggiori sistemi museali che sono grandi attrattori».
I direttori che verranno nominati a seguito del bando Mibact ha poi concluso il ministro, «gestiranno i musei in piena autonomia, con facoltà di stringere accordi con tour operator per implementare le visite e regolamentare anche i flussi d’ingresso con prevendite concordate, e partnership di altra natura per eventi da ospitare presso gli stessi musei».
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