L’ultimo consiglio dei ministri ha approvato la riorganizzazione del ministero della Cultura, la nuova denominazione di quello che era il Mibact. Nel contesto della riforma viene creata, quindi, la soprintendenza speciale per il Pnnr, “chiamata a svolgere le funzioni di tutela dei beni culturali e paesaggistici interessati dagli interventi del recovery plan sottoposti a valutazione di impatto ambientale in sede statale o che rientrino nel territorio di almeno due uffici periferici del ministero”, sottolinea la nota del dicastero.
Il direttore ad interim della soprintendenza sarà il direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiC, l’architetto Federica Galloni. Il cdm ha dato via libera anche alla nascita di 4 nuovi istituti autonomi.
«Un altro passo importante per la riforma del sistema museale nazionale e per l’organizzazione del ministero, che si ristruttura per poter vincere la sfida del recovery». Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha annunciato le novità al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la riorganizzazione dell’ex Mibact, già presentata al Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici e alle organizzazioni sindacali.
«Con il nuovo Dpcm – prosegue Franceschini – prende il via la Soprintendenza speciale per il Pnrr e nascono 4 nuovi istituti autonomi: il Museo dell’Arte digitale, il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, il Parco archeologico di Sepino e la Pinacoteca Nazionale di Siena. Viene inoltre istituito l’Osservatorio per la parità di genere che avrà il compito di promuovere questa importante istanza negli ambiti di competenza del ministero. L’amministrazione della Cultura si prepara così a raccogliere le sfide del futuro, a cominciare dalla documentazione e promozione delle nuove espressioni artistiche e dall’impegno per assicurare la massima celerità alla realizzazione delle opere del Recovery plan, garantendo il pieno rispetto del dettato costituzionale riguardo la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale».
Con il parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, quello di Sepino, il Museo dell’Arte digitale e la Pinacoteca Nazionale di Siena, salgono a 43 gli istituti coinvolti dalla riforma Franceschini avviata nel 2014, che ha impresso una svolta al sistema museale nazionale. Secondo i dati del ministero, infatti, i visitatori annuali sono passati dai circa 41 milioni del periodo pre riforma ai quasi 55 milioni del 2019, ultimo anno prima della pandemia, con una crescita del 34% in 6 anni. Nello stesso periodo gli incassi sono aumentati di quasi l’80%, passando da 135,5 a 242,4 milioni di euro.
I direttori dei nuovi quattro istituti autonomi saranno selezionati con un bando internazionale che sarà pubblicato sul sito del ministero nelle prossime settimane.