Americani e asiatici in testa, ma non solo. Per l’hôtellerie francese il 2017 si avvia a chiudersi con un deciso balzo in avanti nelle presenze, tanto da riportare il numero complessivo ai livelli pre-crisi. “L’anno in corso si caratterizza per una crescita netta, tanto da avvicinarsi ai più alti risultati registrati nel 2007, prima della congiuntura economica mondiale. Il tutto è dovuto a un ritorno importante della clientela internazionale”, si legge in uno studio redatto dalla società di consulenza Mkg Consulting. A favorire l’aumento delle presenze complessive, come detto, sono stati soprattutto i flussi provenienti da Stati Uniti e Asia, diretti ovviamente nella zona della capitale francese.
“Ci sono voluti circa 18 mesi per digerire l’impatto degli attacchi terroristici, ma alla fine il 2017 sarà molto meglio del 2016, grazie a un tasso di occupazione in aumento di 4 punti percentuali, arrivato al 68,2% (a Parigi rispettivamente la crescita è stata del 7,2%, per un’occupazione del 79%)”, prosegue l’indagine. Tra gli altri parametri in crescita, anche il RevPar a +4,5%, mentre i prezzi medi sono rimasti stabili. “Tutte le categorie di hotel sono state interessate da questi buoni risultati – conclude il report – ma in particolare lo sono stati gli alberghi di alta gamma e di lusso, oltre che le catene midscale. Per tutti questi soggetti l’aumento dell’occupazione è stato del 4%, mentre per residence, hotel e catene budget ci si è fermati al +3″.