Frattura in Assaeroporti: addio di AdR e Save
Spaccatura dentro Assaeroporti, l’associazione che riunisce gli aeroporti italinai dentro Confindustria. Aeroporti di Roma, assieme a Save (che gestisce lo scalo di Venezia), Aer Tre (Treviso) e Catullo (Verona e Brescia) hanno annunciato l’intenzione di abbandonare l’associazione costituendo la nuova compagine Aeroporti 2030.
La decisione definiva è avvenuta – secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore – in seguito alla scelta del nuovo presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, ma la spaccatura è frutto di un lungo periodo di contrasti tra le varie parti.
La scissione, però, ha degli effetti rilevanti: le società che escono – a partire dal 1° gennaio 2022 – rappresentavano quasi il 40% del traffico pre Covid in Italia. In una nota, Aeroporti di Roma specifica di aver “comunicato ad Assaeroporti, con rammarico, la propria decisione di uscire dall’associazione, constatata già da mesi l’impossibilità in questo momento di portare avanti un dialogo proficuo su temi centrali come la sostenibilità, l’intermodalità e l’innovazione digitale”.
Lo scontro, in realtà, avviene tra i due grandi poli del trasporto aereo in Italia: F2i e Atlantia. Il neo presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo, infatti, proviene da Gesac (che gestisce l’aeroporto di Napoli), società “controllata dal fondo F2i e dal socio Ardian, attraverso 2i Aeroporti spa, che è anche azionista di peso della Sea di Milano e controlla altri aeroporti, da Trieste a Olbia”, sottolinea il quotidiano economico.
L’ex presidente Fabrizio Palenzona, invece, era espressione del polo Atlantia (controllato dalla famiglia Benetton). Le elezioni dello scorso giugno, però, hanno palesato un disaccordo totale tra le parti non sulla figura di Borgomeo, ma sul metodo.
AdR e il gruppo facente capo a Save avrebbero considerano la scelta del presidente un’imposizione di F2i senza un confronto sui temi più urgenti per gli aeroporti. Già lo scorso 25 giugno, infatti, mentre era in corso l’assemblea di Assaeroporti, AdR e Save hanno annunciato la nascita di Aeroporti 2030, “con l’obiettivo di rafforzare e promuovere l’innovazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale degli aeroporti italiani”.
Infine, sia l’amministratore delegato di Save, Monica Scarpa, sia l’ad di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, non hanno accettato la nomina nel consiglio direttivo di Assaeroporti (Scarpa) e la carica di vicepresidente vicario (Troncone). Lo scorso 13 settembre, infine, l’assemblea di Assaeroporti approvava il programma triennale di Borgomeo per il prossimo triennio con voto unanime, ma con l’assenza pesante di Aeroporti di Roma e Save. A distanza di un paio di settimane, arriva quindi la rottura definitiva.