Free wifi negli hotel: Italia cenerentola d’Europa
Il concetto è stato ribadito recentemente anche dalla Cambium Network, azienda fornitrice di soluzioni per esigenze diversificate sia per quanto riguarda i router che gli access point, per utilizzo indoor e outdoor, assieme al software di gestione.
Oggi è difficile pensare a una camera d’albergo in cui non risieda almeno un possessore di smartphone, tablet o Pc collegato 24/7, che ancora prima di controllare la pulizia dei servizi igienici verifica la connettività digitale.
J.D.Power ha pubblicato pochi mesi fa una ricerca che titolava così: “The 2016 North America Hotel Guest Satisfaction Index Study”. Il free wifi, infatti, risulta essere sempre tra i primi 3 elementi di soddisfazione del cliente. Un’ulteriore inchiesta della catena inglese Roomzzz ha evidenziato come i propri clienti provino ad accedere al wifi entro i primi sette minuti dall’arrivo.
«Eppure ancora oggi molti hotel, soprattutto in Italia, considerano l’investimento sul wifi una spesa accessoria – sottolinea Alessio Murroni, senior sales director western Europe di Cambium Networks – e non un servizio di base da offrire alla clientela, quindi un costo non strettamente necessario».
Nel caso dei clienti d’albergo, inoltre, non si tratta solo di utilizzare megabyte di banda per messaggistica e social network, ma di accedere a tutto l’intrattenimento multimediale possibile: Youtube e Netflix su tutti. Non è difficile immaginare perciò a quali esigenze in termini di disponibilità e ampiezza di banda debba rispondere l’infrastruttura di rete alberghiera.
Quindi l’Italia viaggia ancora a velocità ridotta nell’evoluzione dei servizi gratuiti legati alla rete: e nella classifica generale dei primi 20 paesi a vocazione turistica in Europa, la leadership per il wifi libero e gratuito spetta alla Svezia con oltre l’85% degli hotel che offrono internet senza costi per l’ospite, seguita a stretto giro da Turchia (84,80%) e Polonia (80,5%). Seguono Francia, Spagna, Germania e Regno Unito con indici superiori al 75% e la Repubblica Ceca con il 73,9%.
Fanalini di coda, purtroppo, risultano essere Italia e Grecia, paradossalmente tra le destinazioni turistiche leader nel Mediterraneo. I due Paesi occupano una posizione di classifica molto bassa con una percentuale che scende sotto il 60%.