Friuli Venezia Giulia Expert/1, a lezione di enogastronomia

Friuli Venezia Giulia Expert/1, a lezione di enogastronomia
10 Novembre 07:00 2020 Stampa questo articolo
Un viaggio enogastronomico nel Friuli Venezia Giulia, terra di confini, monti, colline, laghi e mare che unisce il piacere della buona tavola e del buon bere a una storia millenaria ricca di tradizioni. La regione si può visitare attraversando la Strada del Vino e dei Sapori, nata nel 2017, con itinerari da scoprire che – sulla scia del gusto e dei vini da Pordenone a Gorizia, dalle Alpi all’Isonzo, da Trieste ad Aquileia, dall’Adriatico a Cividale – permettono di conoscere le persone che producono e rendono unici i prodotti, i piatti e i vini. Ecco le proposte: “Da noi in montagna”, “Da noi sui colli”, “Da noi sul fiume”, “Da noi in pianura”, “Da noi sul Carso”, “Da noi in riviera”.

L’itinerario enogastronomico parte dai vigneti dove si producono, ogni anno, alcuni tra i migliori vini bianchi del mondo. Il territorio vitivinicolo regionale comprende ben nove zone Doc – Friuli, Friuli Colli Orientali, Collio, Carso, Friuli Isonzo, Friuli Aquileia, Friuli Annia, Friuli Latisana e Friuli Grave – e tre zone Docg: Ramandolo, Picolit e Rosazzo. Oltre a due Doc interregionali. 

MONTAGNA. Ogni area ha le sue specialità: nel Tarvisiano in cucina si incrociano i piatti tipici dei tre confini in una proposta che combina la tradizione della Mitteleuropa a quella italiana. La Carnia è un grande villaggio con sette valli che solcano le Alpi carniche, al confine con Austria e Veneto. A Sauris, comune tra i più elevati del Friuli Venezia Giulia, nasce il rinomato omonimo prosciutto (prodotto Igp).

La montagna pordenonese, inoltre, racconta nelle sue valli e nelle vette delle Dolomiti una proposta unica di prodotti e piatti tipici, come ad esempio la pitina, salume di carne affumicata.

Rocca Bernarda, ph. Massimo Crivellari

Rocca Bernarda, ph. Massimo Crivellari

Non si può andare in Friuli Venezia Giulia senza aver fatto una gita in malga, pascolo tipico delle Alpi Orientali, una vera e propria esperienza sensoriale per rigenerarsi nei ritmi di vita propri del particolare mondo delle terre alte. L’invito è quello di salire in malga nella prime ore della mattinata e assistere alla lavorazione del latte per la produzione del burro, del formaggio e della ricotta.

Tavolata friulana, ph. Fabrice Gallina

Tavolata friulana, ph. Fabrice Gallina

Nelle valli del Natisone nasce il dolce simbolo del Friuli Venezia Giulia: la gubana, pasta lievitata dalla forma a chiocciola ripiena di uva passa, pinoli e noci.

COLLINA. Dalle colline della provincia di Gorizia alle Valli del Torre e del Natisone fino ai Magredi, sono ben quattro le zone Doc che si intersecano in questa ampia area, assieme alle loro Docg, a rappresentare un patrimonio vitivinicolo e agroalimentare di qualità.

A Gorizia si respira l’atmosfera di una città di confine: nella piazza Transalpina si passeggia con un piede in Italia e uno in Slovenia. Nel cuore del centro storico, il castello medioevale domina la città. Oltre alla vista, anche il gusto è facile da appagare con il kaiserfleisch (carrè di maiale affumicato, cosparso di cren fresco grattugiato e accompagnato da crauti) e tante altre specialità.

In provincia di Gorizia si incontra il Collio, che rappresenta una delle zone più pregiate per la produzione di vini, fra le prime nel 1968 a ottenere la Denominazione di origine controllata. La qualità dei vini prodotti è conseguenza di un microclima perfetto per lo sviluppo di una viticoltura altamente qualificata.

Proseguendo verso sud si arriva nella pianura attraversata dalle acque dell’Isonzo, che dà il nome all’omonima zona Doc.

Il Tagliamento è un fiume che ha segnato la storia del Friuli Venezia Giulia. Scorre lungo territori in cui la tradizione enogastronomica è scandita da piatti a base di carne suina e insaccati, dal prelibato prosciutto di San Daniele del Friuli, dai formaggi e dalla trota affumicata.

Nel centro della regione troviamo San Daniele del Friuli, cittadina patria dell’omonimo prosciutto, nato dall’incontro tra l’aria fresca di montagna e quella mite proveniente dal mare. Non solo prosciutto però: oggi la Trota affumicata di San Daniele, prodotto incluso nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali, rappresenta un’altra eccellenza regionale.

Prosciutto di San Daniele, ph. Fabrice Gallina

Prosciutto di San Daniele, ph. Fabrice Gallina

MARE. Dalle spiagge di dune dorate di Lignano e Grado, le strade del litorale sono costellate di locali e ristoranti che propongono piatti a base di pesce e crostacei appena pescati, come il boreto a la graisana, le seppie col nero e i sievoli sotto sal (cefali conservati sotto sale per due o tre mesi).

È un territorio di confine, con un occhio al mare Adriatico e l’altro all’aspro altopiano carsico, ad accogliere Trieste, città con piazza Unità d’Italia, la piazza più grande d’Europa che dà sul mare. Il capoluogo del Friuli Venezia Giulia offre piacevoli pause nei suoi caffè storici, un’esperienza imperdibile per conoscere la ricca cultura della città, crocevia di storia e di eredità: mediterranea, mitteleuropea e slava.

Un’esperienza di vacanza profonda, immersa nell’enogastronomia, lungo un percorso dei sensi che collega idealmente la costa con l’area montana, passando per i vigneti e le colline dell’entroterra regionale.

QUESTA LEZIONE FA PARTE DEL CORSO DI FORMAZIONE “FRIULI VENEZIA GIULIA EXPERT”

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L'Autore

Antonella Caporaso
Antonella Caporaso

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