Fronte incoming: nasce l’associazione Itoa
Sta per nascere una nuova associazione: si tratta di Itoa, ovvero la Inbound Tour Operator Association, con l’obiettivo di tutelare una fetta importantissima del turismo e del Pil italiano, quella rappresentata dai ricettivisti. Il lancio ufficiale è previsto per fine marzo, e alla presidenza ci sarà l’esperto manager Sandro Saccoccio, mentre la poltrona di vice sarà occupata da Aldo Giustozzi, della direzione marketing e commerciale di Living in Italy.
«Sì, è l’ennesima associazione, ma ad oggi è assolutamente necessaria – spiega Saccoccio, che nel suo curriculum, tra le altre, vanta due mandati come presidente di un’altra associazione, Visit Usa Italy – In questo periodo di crisi, complici anche i vari finanziamenti e progetti, in molti si stanno improvvisando ricettivisti e da esperto del comparto non posso accettarlo: l’inbound, perché è così che andrebbe chiamato, è un mercato assai complesso. Per lavorarci bene devi conoscerlo».
Nel 2019, stando ai dati Enit, gli arrivi di stranieri in Italia sono stati 63 milioni, per 218,8 milioni presenze fatte per la maggior parte di cittadini provenienti da Paesi come la Germania, gli Stati Uniti, la Francia o anche il Regno Unito. È stato un anno decisamente positivo: rispetto al 2018 si era registrato un aumento del 2,3% dei viaggiatori stranieri, e del 4,8% delle presenze.
Quanto alla spesa, era stata di 44,3 miliardi di euro, contro i 41,7 del 2018 e i 39,1 del 2017. Numeri, questi, tutti da rifare per via della pandemia, con gli operatori ricettivisti piazzati in prima fila e «diffidenti verso chi mette le mani su questo mercato e ha sempre fatto outgoing, dove ci sono dinamiche differenti», spiega Saccoccio.
Itoa avrà un solo e unico obiettivo: tutelare la professione di chi fa incoming, «di chi conosce nel dettaglio i mercati di origine e da sempre lavora h24 tra un fuso orario e un altro ed è abituato a parlare più lingue, non solo l’inglese. Abbiamo già temi importanti da portare sui tavoli del governo centrale e di quelli regionali, consapevoli di quanto sia complesso il sistema italiano, ma molto fiduciosi nei confronti del nuovo ministero del Turismo guidato da Massimo Garavaglia», aggiunge il futuro presidente di Inbound Tour Operator Association.
«La prima cosa che chiederemo sarà l’istituzione di una licenza amministrativa per differenziare chi fa ricettivo e chi outgoing – aggiunge Sandro Saccoccio – È uno spartiacque che ritengo necessario per salvaguardare il nostro mercato, che per dirla tutta fino ad oggi non ha mai avuto voce a livello associativo e deve godere di una sua dimensione».
Non da ultimo, conclude Saccoccio, il discorso relativo alle società straniere che operano in Italia: «Le tasse devono pagarle qui, ci batteremo anche per questo».