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Frontiere, l’Europa avvia le sperimentazioni dell’Ees

biometria aeroporto adobe

È partita la prima fase di sperimentazione dell’Ees – Entry/Exit System, il nuovo sistema di ingressi/uscite dell’Ue per semplificare la gestione delle frontiere, registrando digitalmente le visite dei cittadini extra-Ue nello spazio Schengen, che a fine 2025 dovrà essere completato e adottato in tutte le frontiere dei Paesi Ue.

L’Ees è di fatto un registro digitale automatizzato, progettato per registrare l’ingresso e l’uscita di cittadini extra-Ue che visitano l’area Schengen per soggiorni di breve durata. La fase sperimentale, che doveva essere avviata a fine novembre dello scorso anno e ha subìto un rinvio fino allo scorso gennaio, durerà 6 mesi, per consentire a tutti i Paesi di adeguarsi entro la fine dell’anno.

L’Entry/Exit System è uno strumento informatico avanzato che sostituirà la tradizionale timbratura manuale dei passaporti. La procedura prevede infatti la registrazione elettronica dei nomi dei viaggiatori, i dettagli dei documenti di viaggio, i dati biometrici (comprese le immagini del viso e le impronte digitali) e le date e i luoghi della loro entrata e uscita. Il sistema si applicherà a tutti i cittadini extracomunitari che entrano nell’area Schengen per soggiorni brevi fino a 90 giorni .

Dal momento che le autorità Ue hanno riconosciuto le complessità legate all’implementazione di un sistema così sofisticato nei 27 Stati membri, è stata approvata una introduzione graduale del sistema che permetterà ai singoli Paesi di integrare  l’Ees alle attuali procedure di controllo alle frontiere e, al termine di questa transizione, tutti i valichi di frontiera dovranno operare  con la nuova modalità.

Ovviamente l’introduzione di questo nuovo sistema produrrà implicazioni significative soprattutto nel turismo, ma d’altra parte l’introduzione dell’Ees rappresenta l’indispensabile innovazione  per garantire maggiore sicurezza ed efficienza ai valichi e ai varchi doganali, monitorando accuratamente le entrate e le uscite, riducendo così la migrazione irregolare e migliorando la sicurezza sia dei residenti che dei visitatori. Per i viaggiatori questa automazione nei controlli, una volta a regime, dovrebbe significare anche uno snellimento dei tempi d’attesa.

Ma prima di arrivare a un ottimale livello di funzionamento è prevedibile che nei primi mesi di operatività dell’Ees ci siano rallentamenti procedurali. Pertanto la stessa Ue ha invitato i Paesi membri ad allestire un’adeguata campagna di informazione per avvertire i cittadini sui possibili ritardi che potrebbero insorgere nei controlli in “zone calde”, quali ad esempio gli aeroporti,  porti nevralgici come quello di Dover, terminal ad alta affluenza come quello dell’Eurotunnel.

A tal proposito, tutti gli snodi di trasporto in Europa stanno investendo in nuove attrezzature per la riconfigurazione delle aree di controllo passaporti per essere pronti a fine anno a una integrale adozione dell’Entry/Exit  System.

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