by Andrea Lovelock | 6 Dicembre 2019 9:50
Alta Velocità trasversale, turismo, pendolarismo e internazionalizzazione: sono le quattro linee guida del nuovo orizzonte di Ferrovie dello Stato a 10 anni dall’avvio dell’Alta Velocità operata con Trenitalia, e celebrata a Roma con un excursus storico del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberto Casellati e l’entusiasmo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha sottolineato come «Fs ha innovato il trasporto in Italia, investendo ingenti risorse economiche e creando occupazione, un modello d’eccellenza imprenditoriale che deve inorgoglire».
Un orgoglio condiviso dal presidente di Fs, Gianluigi Castelli, che ha ricordato come «lo sforzo economico del Gruppo è dimostrato dal piano industriale che nei prossimi cinque anni prevede investimenti per 53 miliardi di euro e la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro».
All’amministratore delegato e direttore generale, Gianfranco Battisti, il compito di illustrare con cifre e fatti la realtà del Gruppo: «Siamo la prima azienda italiana in termini di volumi di investimenti e per numero di nuovi occupati, visto che nei 10 anni di Alta velocità sono stati generati, soprattutto nell’indotto, mezzo milione di nuovi posti di lavoro. E oggi questo primo grande traguardo di Trenitalia è dovuto essenzialmente all’impegno dei nostri 80mila dipendenti che hanno reso possibile il raggiungimento di risultati economico-operativi di rilievo: in questi primi dieci anni, infatti, sono stati trasportati 350 milioni di viaggiatori, sono stati percorsi 380 milioni di chilometri, collegate oltre 80 città con una flotta di 144 Frecce, realizzate cinque nuove stazioni Av, a Napoli Afragola, Bologna Centrale, Roma Tiburtina, Milano Centrale, Reggio Emilia Mediopadana e Torino Porta Susa, tutte progettate da archistar con un concept di piazze urbane».
A conti fatti, dopo l’autostrada del sole, la realizzazione dell’Alta velocità è stata la seconda grande rivoluzione nella mobilità italiana del dopoguerra e non a caso ancora oggi il 65% degli spostamenti nel nostro territorio avviene lungo quest’asse, ovvero da Torino-Milano a Bologna, Firenze, Roma fino a Napoli e Salerno.
Una dorsale lungo la quale corre anche il competitor Italo, definito da Battisti «decisamente stimolante», al punto da indurre Trenitalia a riqualificare la sua offerta allestendo ben cinque classi di servizio a bordo.
Poi ci sono le nuove sfide della riqualificazione delle tratte regionali, «per offrire al pendolarismo un servizio di trasporti davvero efficiente, all’altezza dei tempi e delle aspettative dei passeggeri. Un impegno che Fs ha reso tangibile con un significativo adeguamento della flotta di treni regionali», ha detto Battisti.
Infine, ma non certo marginale, la scommessa della internazionalizzazione: «In questi giorni esordirà Trenitalia Uk, nella gestione di servizi intercity tra Londra, Glasgow ed Edimburgo, che è anche la principale tratta ferroviaria britannica; e ancora in Spagna, con la partecipazione al consorzio Ilsa, composto da Trenitalia e Air Nostrum, per la gestione decennale di collegamenti di Alta Velocità da Madrid per Barcellona, Valencia/Alicante e Siviglia. E per il prossimo anno è previsto anche l’esordio in Francia con il Frecciarossa 1000 lungo la tratta Milano-Parigi», ha concluso l’ad.
Ma le sfide di Fs potrebbero travalicare i confini europei se dovesse prender corpo l’ipotesi di gestire collegamenti ferroviari negli Usa, nello specifico a Washington e Los Angeles.Molteplici impegni, dunque, per un Gruppo che chiuderà l’anno con utili per 600 milioni di euro, che saranno subito reinvestiti in progetti e potenziamenti di servizi.
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